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Can Yaman accusato di essere stato aggressivo con una negoziante sul set, pronta la denuncia contro l’attore

Il mondo dello spettacolo italiano è stato recentemente scosso da notizie che coinvolgono l’amatissimo attore turco Can Yaman. Mentre era impegnato nelle riprese della seconda stagione della serie TV “Viola come il mare“, prodotta dalla Lux Vide, a Civita Castellana, è emerso un incidente che ha visto Yaman al centro di un conflitto verbale con una negoziante locale. Questo evento ha suscitato un notevole interesse e preoccupazione tra i fan dell’attore e gli appassionati della serie.

Dettagli dell’incidente con Can Yaman

La serenità della pittoresca città di Civita Castellana è stata improvvisamente interrotta da un acceso confronto verbale tra l’attore e una negoziante locale. L’episodio ha avuto origine da una disputa relativa alla musica che veniva trasmessa nel negozio della donna. Secondo le fonti, due membri della produzione avevano inizialmente avvicinato la negoziante per chiederle di abbassare o spegnere la musica. Durante questo scambio, Can Yaman si sarebbe avvicinato alla scena, con un’energia visibilmente alta, esprimendo il suo disagio in maniera piuttosto energica.

Ricordando l’evento, la negoziante ha detto: “Mentre cercavo di spiegare le mie ragioni in modo calmo e educato, Can si è precipitato verso di me, aggredendomi con parole forti. La sua intensità era tale che sono rimasta terrorizzata, e sono state necessarie ben quattro persone per trattenere l’attore e impedire che la situazione degenerasse ulteriormente.”

Tentativi di mediazione da parte del cast e della produzione

Immediatamente dopo l’incidente, vari membri del cast e della produzione hanno cercato di mediare e calmare gli animi. Francesca Chillemi, una delle protagoniste della serie, si è avvicinata alla negoziante, cercando di rassicurarla e chiedendo, forse, di comprensione e indulgenza. Secondo quanto riportato, Chillemi ha ripetutamente detto alla negoziante “fallo per me”, cercando di placare la situazione.

La produzione, nel tentativo di risolvere amichevolmente la controversia, ha proposto alla negoziante un risarcimento simbolico di 600 euro, forse come gesto di buona volontà. Tuttavia, la negoziante ha ritenuto che il gesto non fosse sufficiente per compensare lo stress emotivo subito e ha deciso di procedere legalmente contro Yaman.

Altri problemi sul set

L’incidente verbale con Yaman non è stato l’unico motivo di frustrazione per la negoziante. Ha espresso preoccupazione per l’intera gestione delle riprese davanti al suo negozio, sottolineando come la sua attività sia stata gravemente influenzata. Ha descritto come le continue riprese abbiano impedito ai clienti di accedere al negozio e come non sia stata in grado di ricevere spedizioni e pacchi per giorni. Inoltre, la negoziante ha evidenziato come, pur essendo comprensiva delle necessità di produzione, ci fosse una mancanza di coordinamento e considerazione per le attività locali. Ha affermato di aver cercato un dialogo sia con la produzione che con le autorità locali, esprimendo il suo malcontento