Renzi scontro su Jobs Act con sindacati e minoranza Pd “vogliono dividere l’Italia”

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Matteo Renzi vuole che la riforma del lavoro sia approvata entro la fine dell’anno.

Ieri il presidente del Consiglio è stato ospite a Brescia di un convegno organizzato dagli industriali bresciani ed ha ripetuto che sul Jobs Act il governo non ha nessunissima intenzione di tornare indietro.

Parole inequivocabili quelle pronunciate dal premier che ha anche detto che non si farà intimorire ne dalla pressione dei sindacati CGIL e FIOM  e ne dalla minoranza interna del partito democratico.

Il Premier ha pronunciato parole durissime contro i sindacati e la minoranza DEM:  “E’ calcolato, studiato e progettato un disegno in queste settimane che vuole dividere il mondo del lavoro. C’è l’idea di fare del lavoro il luogo dello scontro. C’è l’idea di mettere gli uni contro gli altri gli operatori del mondo del lavoro. E’ una delle idee che ha bloccato l’Italia e fermato l’Italia. Si sfrutta il dolore di disoccupati e cassa integrati per colpire il governo”.


Matteo Renzi  non sembra disposto a nessuna trattativa con le organizzazioni sindacali e con alcuni rappresentati di spicco del Pd  e dice inoltre che: “tre mesi fa ci accusavano di essere una banda di ragazzini, ora invece di essere la quinta essenza dei poteri forti, ma non c’è un uomo solo al comando, c’è un popolo che chiede di cambiare”.

La Cgil con il suo segretario, Susanna Camusso, ha subito replicato alle dure parole del premier pronunciate a Brescia dichiarando che Renzi: “Non da risposte ai problemi, è lui a dividere il paese. C’è molto nervosismo nelle parole del premier, ancora una volta evoca fantasmi e complotti ma evita di dire come si crea lavoro e quella imboccata da Renzi è la strada che divide il paese”.

Intanto alcuni esponenti del Pd, come Francesco Boccia e Pippo Civati, hanno dichiaratoo che anche se il governo decidesse di porre la fiducia alla Camera sulla riforma del lavoro voterebbero a sfavore dell’approvazione del tanto discusso Jobs Act.

E’ sempre più evidente che all’interno del Partito Democratico vi sia una profonda spaccatura che verrebbe accentuata nel caso in cui la Minoranza Dem decidesse di votare contro la riforma del lavoro.

Sembra sempre più probabile che il Partito Democratico sia destinato ad una scissione e si profilano all’orizzonte le tanto temute elezioni politiche anticipate.