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Neonata rapita in ospedale, fermata una coppia legata all’area di sinistra radicale, Atreju di Fratelli d’Italia: “I comunisti non mangeranno più i bambini, ma a quanto pare li rubano”

La polizia ha risolto in meno di 24 ore il caso del rapimento di una neonata avvenuto nella clinica Sacro Cuore di Cosenza. La vicenda coinvolge una coppia vicina a movimenti di sinistra.

Il rapimento della piccola Sofia

La cronaca di un incubo si è consumata lo scorso 22 gennaio presso la clinica Sacro Cuore di Cosenza, dove la neonata Sofia è stata rapita poche ore dopo la nascita. La responsabile del gesto, identificata come Rosa Vespa, architetto 51enne, avrebbe agito insieme al marito, il 43enne senegalese Aqua Moses, mediatore culturale presso una cooperativa legata all’area dell’accoglienza. La coppia avrebbe simulato per mesi una gravidanza, ingannando parenti e amici.

Secondo le indagini, Rosa Vespa avrebbe finto di essere incinta e, dopo un presunto parto annunciato sui social, avrebbe pianificato con Moses il rapimento della bambina. L’azione è stata ripresa dalle telecamere di sorveglianza dell’ospedale, che hanno mostrato i due mentre discutevano animatamente: Moses si sarebbe accorto che la bambina rapita era una femmina, contrariamente al maschio che avevano detto di aspettare, al quale avevano già dato il nome di “Ansel”.

La neonata è stata ritrovata in un appartamento della coppia, dove era stata organizzata una festa per accogliere il nuovo arrivo. Il blitz delle forze dell’ordine, avvenuto poche ore dopo la segnalazione, ha riportato Sofia tra le braccia dei suoi genitori naturali.

La rete di legami e il contesto

Gli inquirenti hanno messo in luce i legami della coppia con ambienti dell’estrema sinistra. In particolare, Rosa Vespa e Aqua Moses sarebbero stati vicini al “modello Riace” promosso dall’ex sindaco Mimmo Lucano, oltre che sostenitori del movimento politico Potere al Popolo. La coppia, sposata dal 2021, aveva affrontato difficoltà nel concepire un figlio e aveva ricevuto un rifiuto alla loro richiesta di adozione nel 2023.

La vicenda ha generato polemiche sui social media, dove l’associazione giovanile Atreju di Fratelli d’Italia ha commentato duramente: “I comunisti non mangeranno più i bambini, ma a quanto pare li rubano”. Un’affermazione che ha acceso il dibattito politico, alimentando una tensione già presente tra le opposte fazioni.

Un ringraziamento alle forze dell’ordine

La premier Giorgia Meloni ha espresso pubblicamente la sua gratitudine alle forze dell’ordine per la rapidità con cui è stata risolta la vicenda. Il caso ha evidenziato l’efficacia della collaborazione tra istituzioni sanitarie e polizia, unendo monitoraggio tecnologico e prontezza operativa.

L’episodio, oltre a sollevare interrogativi sul sistema di sicurezza negli ospedali, ha aperto un dibattito più ampio sulle fragilità personali e sociali che possono portare a simili gesti estremi.