Gasparri sulle chat di FdI: “Se avessero pubblicato le chat del Pd, sarebbe sciopero generale e avrebbero chiuso le scuole”
Il capogruppo di Forza Italia al Senato critica la pubblicazione delle conversazioni interne di Fratelli d’Italia: “Mancano sanzioni e reazioni, due pesi e due misure”.
La polemica sulle chat pubblicate
“La divulgazione di vecchie chat private di Fratelli d’Italia, se avesse coinvolto il Partito Democratico, avrebbe scatenato uno sciopero generale, la chiusura delle scuole e lo stop ai treni”. Così il capogruppo di Forza Italia al Senato, Maurizio Gasparri, ha commentato a Bari la diffusione di alcune conversazioni interne di FdI, finite nel libro di un giornalista del Fatto Quotidiano.
Le chat rivelerebbero giudizi critici su Matteo Salvini e sulla Lega, alimentando tensioni all’interno della coalizione di centrodestra. Gasparri ha espresso perplessità sulla mancanza di reazioni istituzionali alla vicenda: “Sono sconcertato dall’assenza di sanzioni e dalla disparità di trattamento rispetto ad altri casi”.
Il caso Striano e il precedente della banca di Bisceglie
Il senatore ha poi ampliato il discorso, citando altri episodi in cui, a suo dire, il centrodestra sarebbe stato penalizzato. “Noi sul caso Striano abbiamo letto tutto su Il Domani, ma fatichiamo a reperire gli atti in Commissione Antimafia”, ha dichiarato. “Se c’è un caso che riguarda il centrodestra, le vittime sono sempre da questa parte. Lo stesso vale per la pubblicazione delle chat: succede a Fratelli d’Italia, ma non ad altri”.
Gasparri ha poi ricordato la vicenda del dipendente della banca di Bisceglie, Vincenzo Coviello, accusato di accesso abusivo ai sistemi informatici e di aver tentato di procurarsi informazioni sulla sicurezza dello Stato. “Nessuno chiede a Intesa Sanpaolo spiegazioni o responsabilità”, ha sottolineato.
Un attacco alle regole del giornalismo
Criticando il ruolo della stampa nella gestione di questi episodi, Gasparri ha messo in dubbio il rispetto delle regole deontologiche nel giornalismo italiano. “Sono giornalista professionista dal 1985 e mi chiedo quali siano oggi le regole”, ha affermato. “Se i ruoli fossero stati invertiti, anche la Federazione della stampa avrebbe dichiarato sciopero”.