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Caos Pd, nasce la corrente di Bonaccini contro la Schlein: “Serve un’alternativa vera, non solo essere contro la destra”

Energia Popolare si struttura come corrente interna al Pd. A guidarla Alessandro Alfieri, mentre Bonaccini resta il riferimento. Tra i big coinvolti Delrio, Guerini e Giani.

Da “cenacolo culturale” a corrente strutturata

Quella che fino a poco tempo fa era solo una rete di amministratori e dirigenti, ora è diventata una vera e propria corrente dentro il Partito Democratico. Energia Popolare, nata dopo la sconfitta di Stefano Bonaccini alle primarie del Pd, si è ufficialmente strutturata, riunendo oltre 200 tra parlamentari, amministratori e dirigenti locali.

L’incontro decisivo si è tenuto a Roma, all’hotel Santina, dove i sostenitori dell’ex governatore dell’Emilia-Romagna hanno deciso di dare una forma organizzata alla corrente. Bonaccini, pur non ricoprendo incarichi ufficiali nel nuovo organigramma, resta il principale ispiratore.

“L’unità del centrosinistra è necessaria, ma non basta. Serve un programma chiaro e un progetto condiviso per il Paese”, ha dichiarato Bonaccini.

Schlein sotto pressione, malumori interni al Pd

La decisione di formalizzare la corrente arriva in un momento di crescente insoddisfazione nei confronti della segretaria Elly Schlein. Molti all’interno del Pd ritengono che non stia costruendo un’alternativa credibile alla destra, e che la linea politica del partito non sia chiara.

A complicare il quadro, ci sono anche le critiche di Dario Franceschini, che propone di ribaltare la strategia del campo largo, e il malcontento dei cattolici dem, che cercano un nuovo leader. Tra i nomi più citati c’è Ernesto Maria Ruffini, mentre Romano Prodi continua a frequentare il dibattito politico, non nascondendo le sue perplessità sulla direzione del partito.

Il 31 gennaio, a Cesena, proprio Bonaccini ha riunito i suoi sostenitori, e alla riunione ha partecipato anche Prodi, segno che il fermento interno è sempre più evidente.

Il nuovo organigramma: Alfieri coordinatore, Guerini e Gori tra i leader

Alla guida operativa della corrente c’è il senatore Alessandro Alfieri, già portavoce di Base Riformista, la corrente guidata da Lorenzo Guerini e Luca Lotti, ora confluita in Energia Popolare. Tra gli altri nomi di peso ci sono Giorgio Gori, Graziano Delrio, Antonio Decaro, Simona Bonafè e Eugenio Giani.

Alfieri ha chiarito la linea politica della corrente: “Vogliamo rafforzare il profilo di governo del Pd e costruire una vera alternativa”. Tra i punti di rottura con Schlein, il Jobs Act: “Il referendum per abolirlo rischia di riaprire vecchie ferite. La segretaria non era in Parlamento quando fu approvato, ma molti dei suoi attuali sostenitori sì, da Bersani a Orlando, fino a Speranza e Braga”.

Un movimento destinato a pesare nel futuro del Pd

Il correntone di Bonaccini potrebbe avere un peso determinante nel futuro del Pd. L’obiettivo è chiaro: costruire una leadership alternativa e definire una strategia vincente per le prossime elezioni, evitando gli errori del 2022, quando il partito si presentò rassegnato alla sconfitta.

Per dimostrare di fare sul serio, è già stata annunciata una convention a Bergamo il 22 febbraio, intitolata “Innovare per tornare a crescere”.

Nel frattempo, il deputato Andrea De Maria è stato incaricato di rafforzare la struttura organizzativa della corrente, trovando referenti in ogni regione e ampliando la base di consenso.

Bonaccini: “Non basta essere contro la destra, serve un progetto”

Bonaccini ha voluto chiarire il senso della nuova corrente: “Non possiamo limitarci a dire che siamo contro la destra. Dobbiamo spiegare agli italiani quale sia la nostra alternativa”.

Con il secondo anniversario della segreteria Schlein in arrivo il 12 marzo, il messaggio è chiaro: il Pd non può più permettersi di navigare a vista. Energia Popolare è pronta a cambiare gli equilibri interni, e la segretaria dovrà decidere come rispondere a questa sfida.

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