Fornero attacca Salvini sulla rottamazione delle cartelle: “Proposta sfacciata e irrispettosa”
L’ex ministra critica il vicepremier: “Un atteggiamento che non rispetta gli elettori”
Duro attacco di Elsa Fornero a Matteo Salvini sulla proposta di rottamazione delle cartelle esattoriali e di pace fiscale. Durante la puntata di DiMartedì su La7, l’ex ministra del Welfare ha definito “sfacciata” l’uscita del leader leghista a meno di due mesi dall’approvazione della Legge di Bilancio.
Fornero: “Un’operazione da 5 miliardi senza coperture”
La critica di Fornero si concentra sulla mancanza di coperture finanziarie per la misura, che secondo le prime stime potrebbe costare circa 5 miliardi di euro.
“Francamente trovo molto sfacciato che un vicepremier, ministro dei Trasporti e uomo delle istituzioni, a un mese e mezzo dall’approvazione della Legge di Bilancio, la quale stabilisce entrate e uscite del governo per l’anno successivo, venga fuori con un’ipotesi di rottamazione delle cartelle”, ha dichiarato Fornero.
L’ex ministra ha poi attaccato Salvini per l’opportunità politica di una simile proposta:
“Vi sembra serio? Vi sembra un atteggiamento che rispetta gli elettori, anche i suoi elettori?!”
Salvini rilancia: “Un’emergenza nazionale”
Nel frattempo, il leader della Lega ha convocato un consiglio federale d’urgenza per discutere la pace fiscale e la rottamazione delle cartelle, definendo il provvedimento “un’emergenza nazionale”.
“Pace fiscale e rottamazione di tutte le cartelle esattoriali: 120 rate tutte uguali in dieci anni, senza sanzioni e interessi, per aiutare milioni di italiani onesti in difficoltà”, ha dichiarato Salvini.
Anche il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti parteciperà alla riunione. Tuttavia, il tema ha già creato frizioni all’interno della maggioranza: Fratelli d’Italia ha aperto alla proposta, ma ha posto la condizione di trovare le necessarie coperture finanziarie.
Il nodo delle coperture e il dibattito politico
La proposta di Salvini ha diviso non solo la maggioranza, ma anche il fronte delle opposizioni. Se Fornero e Carlo Calenda attaccano frontalmente la misura, accusandola di essere un incentivo all’evasione fiscale, alcuni esponenti del centrodestra si mostrano più cauti, chiedendo garanzie sulle risorse disponibili.