Fornero vs. Vannacci: Scontro infuocato a DiMartedì, il Generale “Mi dispiace, ma io e lei niente in comune”
Il generale: “La sinistra ignora la sicurezza”. L’ex ministra: “Il suo è un buonsenso a senso unico”
Toni accesi durante l’ultima puntata di DiMartedì, il talk politico condotto da Giovanni Floris su La7, dove il generale ed europarlamentare Roberto Vannacci e l’ex ministra del Lavoro Elsa Fornero si sono confrontati su temi cruciali come immigrazione, inclusione e sicurezza.
Le loro posizioni sono diametralmente opposte, con Vannacci che ha puntato il dito contro la sinistra e la gestione dell’immigrazione, mentre Fornero ha difeso un approccio basato su apertura e dialogo.
Fornero: “Inclusione e apertura, il suo buonsenso è a senso unico”
L’ex ministra ha esordito attaccando la visione del generale, accusandolo di mancanza di apertura e volontà di confronto:
“Ciò che il generale definisce come necessità che gli altri si adattino ai nostri modelli, io la definirei apertura e dialogo con chi viene da noi. Non voglio immigrati irregolari, ma voglio convincerli che i nostri valori sono di inclusione. E questo mi spaventa di lei, generale.”
Fornero ha poi criticato la sua visione monolitica della realtà:
“Lei ha un’unica verità, la sua, ma di verità non ce n’è una sola. Il mondo è più sfaccettato.”
Vannacci: “La sinistra ignora la realtà, preferisce la teoria alla sicurezza”
Il generale non ha lasciato passare le accuse e ha ribaltato la questione:
“La sinistra fa prevalere la percezione sulla realtà, ignorando sicurezza, tasse e libertà. Si aggrappa a concetti teorici, anteponendo i diritti civili ai diritti sociali. Il risultato? Un’immigrazione irregolare che sta spaccando il welfare e mettendo a rischio la sicurezza nelle nostre città.”
Vannacci ha poi accusato la sinistra di voler censurare le sue idee, riferendosi alle proteste e ai blocchi contro le sue presentazioni pubbliche:
“La mancanza di dialogo è in quella sinistra che voleva censurare il mio libro e bloccare gli eventi. Sono loro che usano epiteti come fascista, neonazista, negazionista.”
Lo scontro sul caso Verona e la replica di Vannacci
Il dibattito si è poi acceso ulteriormente quando Fornero ha provocato Vannacci sul caso di Moussa Diarra, l’immigrato maliano ucciso dalla Polfer a Verona dopo aver aggredito un agente. “Non la imbarazza la compagnia che frequenta?”, ha chiesto l’ex ministra, facendo riferimento alle parole di Matteo Salvini: “Non ci mancherà”.
La replica del generale non si è fatta attendere:
“Professoressa Fornero, la deluderò un’altra volta. Io non cerco di fare il maestro, ma di servire il mio Paese. 560mila persone mi hanno eletto all’Europarlamento e probabilmente sì, sono manicheo: quando si parla di legalità, o si è dentro o si è fuori. E se si è fuori e si nuoce alla società, bisogna essere resi inoffensivi.”
Uno scontro destinato a continuare
Il dibattito tra Fornero e Vannacci non si è chiuso negli studi di DiMartedì, ma ha acceso un ampio confronto sui social, con sostenitori da entrambe le parti. Se Fornero rappresenta un approccio più inclusivo, Vannacci ribadisce una visione intransigente sulla legalità e l’ordine pubblico.
Una cosa è certa: lo scontro di ideologie tra apertura e fermezza, accoglienza e sicurezza, dialogo e repressione, continuerà a dominare il dibattito politico italiano nei prossimi mesi.