Francia supporta la posizione italiana sui centri in Albania per i migranti
La Francia si allinea ufficialmente con l’Italia nella controversa questione dei centri per i migranti in Albania, sostenendo il modello proposto dal governo italiano. A poche settimane dalla decisione della Corte di giustizia europea, il sostegno di Parigi complica ulteriormente la posizione di chi si oppone a tale iniziativa.
Il supporto francese alla linea italiana
Il 25 febbraio 2025, la Corte di giustizia europea discuterà la legittimità delle procedure accelerate previste dal Patto sulla migrazione. Tra i punti in discussione c’è anche la lista dei Paesi considerati sicuri per il rimpatrio dei migranti irregolari, e tra questi compare anche l’Albania. La Francia si è schierata apertamente a favore del governo italiano, presentando osservazioni che sostengono il progetto dei centri di accoglienza situati a Shengjin e Gjader, in Albania. Questi centri sono al centro di un dibattito che coinvolge vari Paesi europei e la magistratura italiana, la quale ha espresso preoccupazioni per la legittimità delle strutture e delle procedure di rimpatrio.
Il governo italiano, rappresentato dal Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e dal Primo Ministro Giorgia Meloni, ha visto nel supporto della Francia un’importante alleanza politica. I 27 giudici della Corte, che esamineranno le memorie presentate da vari Paesi membri, tra cui la Polonia, che aveva già lodato il modello albanese, dovranno decidere se tale approccio possa essere adottato a livello europeo. Il sostegno di Parigi sembra essere un segnale di crescente consenso europeo per l’adozione di misure più rigide per il rimpatrio degli immigrati irregolari, in particolare verso Paesi come l’Albania, che l’Unione Europea considera sempre più un partner valido in questa direzione.
Il contesto politico e le reazioni in Italia
Il sostegno internazionale non è stato tuttavia unanime. Paesi come la Germania e la Spagna, con diverse priorità politiche e interne legate alle prossime elezioni, si sono mostrati più cauti, mentre il Portogallo ha manifestato dubbi riguardo alla posizione italiana. All’interno dello scenario politico italiano, il supporto francese rappresenta una vittoria per il governo Meloni, che ha fortemente difeso l’iniziativa dei centri albanesi, considerati parte della strategia per contrastare l’immigrazione clandestina.
Il Ministro agli Affari Europei Tommaso Foti ha commentato con soddisfazione: «Il sostegno francese conferma che l’Italia sta conducendo una politica migratoria di successo, con un modello che non solo rafforza i confini nazionali, ma che potrebbe diventare il punto di riferimento per tutta l’Unione Europea». Dalla parte del governo si registrano toni ottimistici, mentre Elisabetta Gardini, vicecapogruppo di Fratelli d’Italia, ha sottolineato come la Francia riconosca il valore delle scelte italiane e si inserisca in un quadro di alleanze con Paesi dell’Est europeo come Bulgaria, Repubblica Ceca, Grecia e Polonia, tutti favorevoli alla creazione di centri di rimpatrio fuori dall’Unione Europea.
Intanto, la sinistra italiana, guidata da Elly Schlein, continua a opporsi alla creazione dei centri in Albania, ritenendo che tale approccio possa violare diritti fondamentali e compromettere l’immagine dell’Italia in Europa. Nonostante ciò, l’evoluzione della situazione sembra dare al governo una crescente legittimazione sul piano internazionale, con possibili sviluppi nelle prossime settimane.