Gasparri attacca Schlein: “Vuole le poltrone e i parenti in Rai e poi si finge ostile”
Scontro tra Maurizio Gasparri ed Elly Schlein sulla governance della Rai. La leader del Pd si sfila dalla trattativa sul nuovo Cda, ma il senatore di Forza Italia la accusa: “Vuole le poltrone e i parenti in Rai, poi si finge ostile”.
La posizione di Schlein sulla Rai
Intervenendo sul futuro della Rai, Elly Schlein ha dichiarato che il Pd non parteciperà alla trattativa per la formazione del nuovo Consiglio di amministrazione, spiegando la scelta con motivazioni legate alla normativa europea:
“Noi non siamo della partita, non abbiamo partecipato alla formazione del nuovo Cda perché c’è una nuova normativa europea che stabilisce che la governance deve essere indipendente dalla politica”, ha affermato la segretaria dem.
Schlein ha poi sottolineato che da agosto 2025 sarà necessaria una riforma per adeguarsi alle nuove disposizioni, pena una possibile procedura d’infrazione da parte dell’Unione Europea.
La replica di Gasparri: “Ipocrisia del Pd”
Le parole di Schlein hanno subito trovato la risposta di Maurizio Gasparri, che ha criticato l’atteggiamento del Pd, accusandolo di voler mantenere le proprie influenze sulla Rai pur fingendo distacco:
“Schlein vuole le poltrone e i parenti del Pd in Rai e poi si finge ostile ad ogni confronto”, ha tuonato il senatore di Forza Italia.
Gasparri ha poi lanciato una provocazione diretta:
“Siano coerenti e rinuncino alla montagna di poltrone che occupano e ai ricchi contratti formato famiglia”.
L’accordo sulla Consulta: dialogo tra Meloni e Schlein
Se sulla Rai il dibattito resta acceso, diverso è stato l’atteggiamento sul fronte della Consulta, dove maggioranza e opposizione hanno raggiunto un’intesa per l’elezione di quattro giudici costituzionali.
Dopo una lunga trattativa, il Parlamento ha trovato l’accordo alla quattordicesima votazione, un risultato che la stessa Schlein ha riconosciuto come positivo:
“Con Giorgia Meloni ci siamo confrontate, è stata una discussione lunga ma sono estremamente soddisfatta dell’esito. Nella grande distanza delle nostre posizioni, quando si deve assicurare il buon funzionamento delle istituzioni democratiche si trova una via di dialogo”.
Uno scenario che mostra come, seppur tra scontri e accuse, i margini di trattativa tra governo e opposizione possano ancora esistere su alcuni dossier istituzionali.