DiMartedì, Ucraina, Santoro sbotta: “L’UE irrilevante dice solo fesserie, la pace si decide tra USA e Russia!”
La questione della marginalità dell’Unione Europea nel conflitto tra Russia e Ucraina continua a sollevare polemiche e critiche, soprattutto ora che emergono nuove possibilità di negoziati tra Mosca e Washington. Secondo Michele Santoro, intervenuto a DiMartedì su La7, l’Europa è rimasta spettatrice di una partita che si gioca tra Stati Uniti e Russia, incapace di determinare il corso degli eventi e spesso allineandosi passivamente alle scelte di Washington.
L’Europa fuori dai giochi?
Santoro ha criticato duramente la posizione dell’UE, evidenziando il fatto che, mentre gli americani trattano direttamente con i russi, i leader europei si limitano a seguire la linea dettata dagli Stati Uniti:
“Per tutto il tempo non hanno fatto altro che dire che quello che facevano gli americani era giusto. E ora che Trump sta per fare la pace, loro dicono: ‘No, dobbiamo dire la nostra’.”
Un’affermazione che sottolinea la mancanza di una strategia autonoma da parte dell’Europa, che si è trovata ad accettare decisioni imposte dall’esterno senza un vero potere negoziale.
Il ruolo di Zelensky e la “balla” dell’invasione europea
Santoro ha poi puntato il dito contro la narrativa secondo cui sarebbe Volodymyr Zelensky a decidere la fine della guerra:
“Se non si siedono a un tavolo Putin e gli americani, la guerra non finirà mai.”
Secondo questa visione, il presidente ucraino è in realtà solo un attore subordinato a decisioni prese altrove, mentre le vere trattative si svolgono tra Mosca e Washington.
Infine, Santoro ha messo in discussione l’idea che la Russia rappresenti una minaccia per l’intera Europa:
“Noi spendiamo in armi cinque volte quello che spendono i russi, abbiamo quattro volte la popolazione della Russia, e continuiamo a dire questa balla che i russi vogliono invadere l’Europa. Ma come cavolo fanno che non riescono a prendere manco il Donbass?”
Uno scenario in evoluzione
Mentre la prospettiva di un accordo tra USA e Russia si fa più concreta, l’Europa sembra trovarsi sempre più ai margini del processo decisionale. Se da un lato il ruolo di Bruxelles è stato centrale nel fornire aiuti economici e militari a Kiev, dall’altro emerge la difficoltà dell’UE nel costruire una propria linea politica indipendente e nel porsi come un vero mediatore nei negoziati di pace.
La domanda resta aperta: riuscirà l’Europa a ritagliarsi un ruolo più attivo, o continuerà a rimanere un semplice spettatore di un conflitto deciso altrove?