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La spaccatura sull’Ucraina scuote la politica italiana: nasce l’asse Conte e Salvini, i due si schierano con Trump

Le dichiarazioni di Donald Trump su Volodymyr Zelensky hanno riaperto tensioni e riposizionamenti nella politica italiana, con Giuseppe Conte e Matteo Salvini che sembrano avvicinarsi alla linea dell’ex presidente Usa. Una svolta che potrebbe destabilizzare tanto il governo quanto le opposizioni.

Conte e Salvini strizzano l’occhio a Trump

Lo scenario è cambiato rapidamente dopo le parole di Trump, che ha espresso posizioni critiche nei confronti di Zelensky, affermando che l’idea di una vittoria ucraina contro la Russia è irrealistica.

Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle, ha subito colto l’assist dell’ex presidente americano:

“Trump la pensa come noi su Zelensky”, ha dichiarato, evidenziando come il M5S sia stato tra i primi a opporsi all’invio di armi a Kiev.

Dall’altro lato, il vicepremier e leader della Lega, Matteo Salvini, ha rilanciato:

“Trump ha già fatto più di Biden”, sottolineando l’importanza del dialogo con Mosca e alimentando ulteriori frizioni all’interno del governo.

Divisioni nella maggioranza e imbarazzo a Palazzo Chigi

L’asse tra M5S e Lega su questo tema ricorda la stagione del governo giallo-verde del 2018, ma oggi rischia di creare problemi più seri.

A Palazzo Chigi, l’uscita di Trump non è stata accolta con entusiasmo, nonostante i buoni rapporti tra l’ex presidente Usa e Giorgia Meloni. Per mesi la premier ha ribadito il pieno sostegno all’Ucraina, una posizione che ora appare in contrasto con le parole di Trump e con il cambio di rotta di alcuni alleati di governo.

Ancora più in difficoltà è il ministro degli Esteri Antonio Tajani, che a Bruxelles deve giustificare le posizioni leghiste in un contesto europeo sempre più compatto nel supporto a Zelensky.

Le tensioni sulla politica estera potrebbero ripercuotersi anche su altre questioni interne, come la riforma della giustizia, il premierato e la gestione fiscale.

Effetti sulle opposizioni e sul “campo largo”

Se la maggioranza si trova di fronte a una possibile frattura interna, anche l’opposizione non è immune dagli effetti delle parole di Trump.

Il Partito Democratico, con le sue anime più moderate e filo-europee, come quella di Lorenzo Guerini e Dario Franceschini, è fortemente schierato con la NATO e il sostegno a Kiev. La loro linea è difficilmente compatibile con posizioni più caute nei confronti della Russia.

Per Elly Schlein, costruire un “campo largo” appare sempre più complicato, con Carlo Calenda e Matteo Renzi che si allontanano da qualsiasi ipotesi di alleanza con il M5S.

La politica italiana al bivio

L’influenza di Trump e il suo asse con Putin stanno avendo un impatto anche sugli equilibri interni italiani. Le divisioni sulla politica estera si intrecciano con le tensioni sui dossier economici e istituzionali, aumentando l’incertezza in vista dei prossimi appuntamenti elettorali.

La politica italiana sembra destinata a ridefinire i propri schieramenti: con Conte e Salvini pronti a seguire la nuova linea trumpiana, mentre Meloni e Schlein dovranno trovare un difficile equilibrio tra alleanze interne e relazioni internazionali.