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Opposizioni nel caos, bufera sul campo largo, ultimatum dei centristi, “Schlein rompa con Giuseppe Conte”

Mentre il centrodestra consolida il suo primato, il fronte delle opposizioni continua a sfaldarsi tra divisioni ideologiche, accuse reciproche e strategie inesistenti.


Un’opposizione senza strategia comune

Essere all’opposizione dovrebbe garantire un vantaggio: criticare il governo senza dover gestire le responsabilità del potere, un’opportunità che potrebbe tradursi in un aumento di consensi. Tuttavia, la realtà è ben diversa per la sinistra italiana. Dopo oltre due anni dall’insediamento del governo Meloni, le opposizioni non sono riuscite a costruire una strategia comune e, anzi, sembrano più divise che mai.

L’idea del campo largo, sostenuta da Elly Schlein, appare ormai un’utopia irrealizzabile. Troppe divergenze, troppe visioni contrastanti e, soprattutto, posizioni inconciliabili su temi cruciali, come la politica estera. Il risultato? Un’opposizione che, invece di consolidarsi, rischia di implodere definitivamente, lasciando il centrodestra senza un vero avversario.


Scontro su Ucraina e Trump: il monito di Calenda

Uno dei principali motivi di frattura riguarda la guerra in Ucraina e il rapporto con gli Stati Uniti. Carlo Calenda ha attaccato duramente sia il Movimento 5 Stelle che il Partito Democratico, accusandoli di ambiguità e mancanza di coraggio nel prendere una posizione netta contro le recenti dichiarazioni di Giuseppe Conte.

Conte approva le menzogne di Trump e le rivendica come proprie“, ha dichiarato il leader di Azione, sottolineando che questa posizione è incompatibile con qualsiasi tipo di collaborazione parlamentare o territoriale. L’accusa è chiara: il leader M5S sta portando avanti una linea filo-russa, opponendosi all’invio di armi a Kiev e contestando il sostegno europeo a Volodymyr Zelensky.

Calenda ha quindi sfidato il Pd: “O rompete ogni legame con i 5 Stelle o vi assumete la responsabilità di costruire una coalizione che di fatto sostiene Trump e Putin“. Un aut aut che mette Schlein di fronte a una scelta difficile e che rischia di spaccare definitivamente il campo largo.


Caos Pd-M5S, Schlein silenziosa

Di fronte a questa situazione, la segretaria del Pd continua a mantenere un silenzio imbarazzante. Nessuna dichiarazione sulle uscite di Conte, nessuna presa di posizione chiara sulla manifestazione pentastellata contro l’invio di armi in Ucraina. Un atteggiamento che sta alimentando le critiche anche all’interno dello stesso Partito Democratico, dove emergono sempre più malumori per la gestione della linea politica.

A Bruxelles, lo scontro interno si è ulteriormente acuito: Gaetano Pedullà, eurodeputato M5S, ha attaccato Pina Picierno del Pd, definendola “un’infiltrata dei fascisti nella sinistra“. Un’accusa che ha reso evidente l’impossibilità di costruire una vera alleanza tra le due forze politiche.

Mentre il centrodestra continua a consolidare il proprio consenso, il campo largo si trasforma sempre più in un campo di battaglia. Schlein potrà ancora illudersi di riuscire a unire i pezzi di un’alleanza ormai a brandelli?