Bannon avvisa Meloni: “Abbandoni le illusioni su Kiev e segua Trump, l’Italia senza l’America è finita”
L’ex stratega di Donald Trump, Steve Bannon, esorta la premier Giorgia Meloni a rivedere la sua posizione sull’Ucraina, allineandosi alla nuova strategia americana: “Senza gli Usa, è finita”.
La frattura tra Bannon e Meloni sulla guerra in Ucraina
Negli anni scorsi, Steve Bannon e Giorgia Meloni hanno avuto un rapporto stretto, con l’ex consigliere di Trump accolto con tutti gli onori alla festa di Atreju quando Fratelli d’Italia era ancora all’opposizione. Tuttavia, oggi le divergenze tra i due sembrano più evidenti, soprattutto sulla questione Ucraina.
Bannon, figura chiave nel movimento Maga, non ha risparmiato critiche alla premier italiana, accusandola di non aver compreso il cambiamento di rotta della politica americana. “Se mi avesse ascoltato negli ultimi due anni, non sarebbe stata imbarazzata dalle parole di Trump su Zelensky”, ha dichiarato in un’intervista al Corriere della Sera.
Il nuovo approccio di Trump: stop agli aiuti a Kiev
Il ritorno di Donald Trump sulla scena politica ha segnato una svolta drastica nell’approccio degli Stati Uniti alla guerra in Ucraina. Se in passato Washington aveva sostenuto con decisione Volodymyr Zelensky, ora il leader repubblicano lo descrive come un corrotto e un dittatore, mentre definisce Vladimir Putin un interlocutore con cui negoziare.
Bannon, da sempre sostenitore dell’isolazionismo americano, sostiene che l’Europa e l’Italia non abbiano scelta e che dovranno adeguarsi alla nuova linea. “L’Italia può permettersi di mandare truppe o pagare per l’Ucraina? No. Senza l’America è finita”, ha dichiarato senza mezzi termini.
Pressioni su Meloni per un cambio di rotta
Il messaggio di Bannon è chiaro: Meloni deve allinearsi a Trump e abbandonare il sostegno a Kiev. Mentre il presidente americano ha lasciato aperta la possibilità di un futuro coinvolgimento parziale, Bannon è ancora più netto: “Nessun aiuto, né soldi né truppe”.
Il richiamo dell’ex stratega di Trump potrebbe aumentare la pressione sulla premier italiana, che finora si è schierata apertamente a favore dell’Ucraina. La sua posizione, però, rischia di diventare sempre più isolata, soprattutto se gli Stati Uniti dovessero ridurre drasticamente il loro sostegno a Kiev.
La prossima fase del conflitto in Ucraina e l’orientamento dell’Unione Europea dipenderanno anche dalle mosse di Washington. Per Meloni, la sfida sarà mantenere il proprio equilibrio politico, tra il sostegno alla resistenza ucraina e il rafforzamento dell’asse con Trump in vista delle future elezioni americane.
Cara Giorgia ,è un pò che ti seguo e ti scrivo. Io avevo stima dell’america e degli americani anche quando a gestirla sono stati presidenti repubblicani, ma adesso questi sono irriconoscibili a cpminciare da chi li ha votati , da chi li rappresentano ( vedi questo che ti insulta nel darti dei consigli da out-out per seguire quello che non hai mai sostenuto: l’abbandono di Kiev. So che nel tuo carattere non lo farai mai e purtroppo bisogna mettere in conto anche la vigliaccheria, la prepotenza, l’opportunismo di chi ha adesso il potere di decidere quello che vuole. Allora questa gente deve essere trattata alla stessa stregua: trump dice che vuole i soldi indietro per l’assistenza ricevuta durante la guerra? E Zelesky risponderà che non glieli darà come non gli firmerà nessuna carta per terre rare e altre ricchezze. Ha cambiato idea anche lui.
Per cui, meglio dedicarsi all’Europa dove sarà più possibile trovare disponibilità dagli stati vicini che da quello lontano e con queste intenzioni. A te il genio della politica non manca e quindi scarica tu l’america con i suoi nuovi rappresentanti, non accettare elemosine ne ricatti, unisci l’Europa taglia fuori america e russia e anche la percentuale della tua maggioranza, e pretendi tu. insieme agli altri Stati Europei che hanno creduto e ancora lo fanno nella liberazione dell’Ucraina occupata, di assistere Zelesnsky in questo finale di guerra, ammesso che si possa considerare tale.