Tensioni nella Lega, Vannacci rompe con il partito e valuta lista autonoma in Toscana, “Squadra che non vince si cambia”
Dissidi interni scuotono la Lega, con il generale Roberto Vannacci che potrebbe candidarsi in Toscana con una propria lista. Malumori emergono anche in Lombardia e Veneto, mettendo a rischio la stabilità del partito guidato da Matteo Salvini.
L’ombra di Vannacci sulle Regionali in Toscana
Le elezioni regionali in Toscana potrebbero diventare un terreno di scontro per la Lega. Il generale Roberto Vannacci, eletto al Parlamento europeo con il simbolo del Carroccio, ha apertamente manifestato il suo distacco dalla linea del partito e non esclude la possibilità di correre con una propria lista.
“Certamente non mi schiero con questa squadra”, ha dichiarato in un’intervista a NoiTv, criticando la candidatura di Elena Meini, designata dalla segreteria regionale della Lega per sfidare il presidente uscente Eugenio Giani.
“Squadra che non vince si cambia. Dobbiamo invertire un trend che per la Lega è in discesa”, ha aggiunto, lasciando intendere che la sua strategia potrebbe includere una sorpresa elettorale, citando l’arte della guerra.
Scontro aperto con Ceccardi e la leadership toscana
Le tensioni si sono accentuate dopo le dichiarazioni di Susanna Ceccardi, europarlamentare leghista, che ha sostenuto che Vannacci fosse stato coinvolto nelle decisioni sulla candidatura toscana.
La replica del generale non si è fatta attendere: “Non è vero che sono stato coinvolto. Io sono stato chiamato dal segretario Baroncini quando lui aveva già terminato la sua strategia”.
Vannacci ha poi sottolineato il peso elettorale della sua figura, rivolgendo una frecciata diretta alla stessa Ceccardi:
“Grazie ai voti che ho preso, la Lega ha qualche europarlamentare in più. Se avessi scelto la circoscrizione Centrale, la collega Ceccardi probabilmente non siederebbe in Parlamento”.
Malumori anche in Lombardia e Veneto
Le difficoltà per Matteo Salvini non si limitano alla Toscana. Durante un’assemblea dei segretari di sezione della Lega a Chiuduno (Bergamo), sarebbero emerse critiche nei confronti della dirigenza e la richiesta di un cambiamento alla guida del partito.
Alcuni militanti hanno espresso l’esigenza di “cambiare allenatore”, chiedendo un ritorno alle tematiche territoriali che storicamente hanno caratterizzato la Lega.
Salvini ha cercato di placare le tensioni, ribadendo l’impegno del governo su temi concreti, mentre il ministro Roberto Calderoli ha cercato di rassicurare la base, sottolineando che l’Autonomia – storico obiettivo della Lega – è ormai realtà, con le prime funzioni che saranno trasferite entro fine anno.
Un segnale di rottura?
L’eventuale candidatura autonoma di Vannacci rappresenterebbe un duro colpo per la Lega in Toscana, già attestata su percentuali basse (circa il 5%). Il generale non ha ancora confermato ufficialmente la sua corsa solitaria, ma ha lasciato intendere che presto potrebbe arrivare una sua decisione definitiva:
“Questo è un segnale loro, poi ci sarà anche il segnale mio”, ha dichiarato, lasciando aperta la possibilità di un’ulteriore frattura con il partito.