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Decreto Bollette, il Cdm slitta a venerdì: governo in difficoltà sulle misure contro il caro energia, Meloni “Servono misure più efficaci”

Il Consiglio dei ministri previsto per martedì è stato rinviato a venerdì: il governo Meloni non ha ancora trovato la quadra sulle misure per fronteggiare il caro energia. La bozza del decreto, ritenuta “non soddisfacente” dalla premier, richiede ulteriori approfondimenti.

Perché il decreto Bollette è stato rinviato

Il decreto Bollette, atteso da settimane, avrebbe dovuto essere discusso domani mattina alle 9, ma il governo ha deciso di rimandarlo a venerdì mattina.

Secondo una nota di Palazzo Chigi, la premier Giorgia Meloni avrebbe giudicato insufficienti le misure proposte, chiedendo ai tecnici di esplorare alternative più efficaci per sostenere famiglie e imprese contro il caro energia.

Ma dietro il rinvio ci sarebbero problemi più complessi:

  • Coperture finanziarie: le misure ipotizzate avrebbero un costo tra i 3 e i 4 miliardi di euro, una cifra difficile da reperire per interventi che durerebbero solo pochi mesi.
  • Compatibilità con il Pnrr: il governo starebbe cercando di evitare contrasti con il Piano nazionale di ripresa e resilienza, che impone vincoli sull’uso dei fondi europei.
  • Aspetti tecnici da chiarire: oggi pomeriggio si è tenuta una riunione tecnica a Palazzo Chigi, durante la quale è emerso che ci sono ancora troppi nodi da sciogliere.

Cosa prevede il decreto Bollette

Tra le misure anticipate nelle scorse settimane, il governo starebbe valutando:

  • Aumento del tetto ISEE per i bonus sociali bollette: il limite per accedere agli sconti sulle bollette potrebbe passare dagli attuali 9.530 euro a 15.000 euro, come già avvenuto con il governo Draghi.
  • Interventi per le imprese: si studia un meccanismo per ridurre il costo del gas sul mercato italiano, allineandolo ai prezzi europei.
  • Compensazione per le aziende: per contrastare l’impatto della tassa sulle emissioni di CO2 (Ets), il governo vorrebbe introdurre una forma di compensazione economica.

Il decreto è un grattacapo per il governo

L’esecutivo aveva annunciato il decreto già a metà febbraio, ma i continui rinvii indicano difficoltà nel trovare una soluzione equilibrata. Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti aveva assicurato un’approvazione imminente, ma la realtà si è rivelata più complessa del previsto.

Il rinvio di oggi rappresenta un segnale di incertezza per il governo, che deve trovare risorse e soluzioni compatibili con i vincoli europei, evitando al tempo stesso di deludere cittadini e imprese che attendono risposte concrete contro il caro energia.

Il prossimo appuntamento è fissato per venerdì alle 10: sarà il giorno decisivo?