Scontro Pd-M5S sulla piazza del 5 aprile: la Schlein a Conte, “La competizione fra di noi non paga!
Elly Schlein critica la decisione di Conte di organizzare una manifestazione senza una piattaforma condivisa. Il Pd valuterà se aderire.
La frattura sulla manifestazione del 5 aprile
Il fragile equilibrio tra Partito Democratico e Movimento 5 Stelle si incrina nuovamente. Il casus belli è la manifestazione che Giuseppe Conte sta organizzando per il 5 aprile a Roma, contro le politiche del governo. Un’iniziativa che il leader pentastellato sta pianificando senza il coinvolgimento diretto degli altri partiti di opposizione, suscitando la reazione della segretaria dem Elly Schlein.
“Io avevo dato subito la disponibilità a costruire insieme una piattaforma condivisa, ma mi pare di capire che non sia questa l’intenzione”, ha dichiarato Schlein a La Stampa, evidenziando il mancato coordinamento tra le forze di opposizione.
I temi della protesta e le divergenze tra Pd e M5S
Nonostante la manifestazione tocchi temi condivisi da tutta l’opposizione – costo dell’energia, salari, pensioni e crisi delle imprese – vi sono questioni che rischiano di creare ulteriori divisioni. Tra queste, lo scorporo delle spese militari dal Patto di Stabilità e il no all’invio di armi all’Ucraina, posizioni centrali per il Movimento 5 Stelle, ma su cui all’interno del Pd esistono sensibilità diverse.
Conte ha chiarito che la protesta sarà aperta a tutti, ma che i temi saranno stabiliti in autonomia:
“Noi vogliamo aprire la nostra manifestazione, ma non possiamo scrivere la piattaforma in funzione della partecipazione del Pd, ci sono questioni per noi ineludibili che verranno inserite”, ha affermato il leader pentastellato.
Schlein, dal canto suo, ha ribadito che il Pd prenderà una decisione solo dopo aver letto il documento ufficiale: “Se da Conte arriverà un invito, leggeremo la piattaforma e decideremo se partecipare.”
Il rischio di una competizione tra alleati
L’assenza di una strategia comune continua a pesare sulle relazioni tra Pd e M5S, due forze che, pur condividendo l’opposizione al governo Meloni, faticano a trovare una sintesi politica.
Schlein ha lanciato un avvertimento a Conte, sottolineando come la competizione tra le forze progressiste si sia dimostrata dannosa nelle ultime tornate elettorali:
“La competizione tra noi non paga, i risultati elettorali dell’ultimo anno sono lì a dimostrarlo. Finora chi è stato più unitario ha guadagnato consensi.”
Poi ha precisato che il Pd non ha mai adottato un atteggiamento di superiorità nei confronti degli alleati, in un riferimento velato ai recenti sondaggi che vedono i dem in netto vantaggio sui 5 Stelle:
“Non mi pare che da parte nostra ci sia mai una logica arrogante o una volontà di prevaricare gli alleati. Le battaglie identitarie di ciascun partito del campo progressista possono rappresentare un valore aggiunto.”
Tuttavia, ha messo in guardia il M5S dall’attaccare il Pd per cercare consensi:
“Rivendicare le proprie posizioni è legittimo e utile, ma farlo attaccando il Pd si è già dimostrato controproducente.”
Un’alleanza ancora in bilico
La scelta di Conte di organizzare una manifestazione indipendente potrebbe acuire le frizioni tra i due principali partiti dell’opposizione. Il Pd, dal canto suo, resta in attesa di una proposta concreta prima di prendere posizione, ma il rischio di una nuova divisione nel campo progressista è sempre più evidente.