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Vannacci attacca Papa Francesco “Quando si va al carcere e si chiede la comprensione per i criminali? Io la chiederei alle vittime della criminalità.”

L’europarlamentare critica il Pontefice per le visite ai detenuti e sostiene una linea dura sulla sicurezza. Scontro con la sinistra, proteste fuori dall’evento.

Le accuse a Papa Francesco e alla politica

Durante un incontro sulla sicurezza organizzato dal sindacato di polizia Siulp, l’europarlamentare Roberto Vannacci ha lanciato una dura critica nei confronti di Papa Francesco per le sue visite ai detenuti:

“Il Papa fa il suo lavoro, mi spiace perché sta passando un brutto periodo. Ma quando si va al carcere e si chiede la comprensione per i criminali? Io la chiederei alle vittime della criminalità.”

Vannacci, esponente del gruppo “Patrioti per l’Europa”, ha poi attaccato le forze politiche che, a suo dire, tentano di delegittimare le forze dell’ordine, sostenendo che alcuni partiti impedirebbero agli agenti di inseguire chi non si ferma ai posti di blocco.

“Ogni giorno ci sono forze politiche che sostengono che le forze dell’ordine non debbano inseguire chi non si ferma ai posti di blocco perché è violenza. Gli stessi che hanno condannato la polizia per il rispetto delle norme durante le manifestazioni. I cordoni di polizia non si forzano, chi lo fa si mette nelle condizioni di essere manganellato.”

“Poliziotti intoccabili”: la linea dura di Vannacci

L’ex generale ha poi difeso una visione intransigente del ruolo delle forze dell’ordine, sostenendo che la loro reazione non debba essere proporzionale:

“Se la risposta fosse proporzionale, fare il delinquente sarebbe troppo facile. Se uno sputa a un poliziotto, la risposta non può essere uno sputo del poliziotto. Chi tocca un poliziotto, un carabiniere, un finanziere deve sapere che la risposta non sarà proporzionale, perché i poliziotti sono intoccabili. Sono il baluardo e l’espressione dello Stato.”

Un concetto ribadito anche da Marco Rizzo, ex leader di Rifondazione Comunista e oggi coordinatore di Democrazia Sovrana e Popolare, presente all’evento.

Le critiche alla sinistra e l’immigrazione

Rizzo ha colto l’occasione per attaccare la sinistra sul tema dell’immigrazione, sostenendo che l’arrivo di migranti metta a rischio lo stato sociale italiano:

“L’Africa va data agli africani. Se arrivano a milioni, le lotte di mio padre per lo Stato sociale verranno spazzate via. Non ci saranno più la sanità pubblica e la scuola.”

Parole a cui ha fatto eco Vannacci, che ha criticato il salario minimo sostenuto dalla sinistra:

“Prima mi fai invadere da una marea di persone che tiene basso il costo del lavoro e poi chiedi il salario minimo.”

Rizzo ha poi lodato il lavoro di Vannacci in Europa, criticando l’uso dell’antifascismo a fini elettorali, affermando che il giudizio storico su fascismo e nazismo non può essere strumentalizzato oggi.

Proteste fuori dall’evento: scritte contro Vannacci

Mentre all’interno della sala l’incontro si svolgeva davanti a una platea gremita, all’esterno sono comparse scritte di protesta contro Vannacci. Sui muri dell’Hotel Fortino, qualcuno ha scritto con lo spray “Racist go away” e lanciato vernice viola e nera.

La Digos ha aperto un’indagine sull’accaduto, mentre il segretario del Siulp, Eugenio Bravo, ha definito le scritte “spregiudicate e vergognose”, sostenendo che l’accusa di razzismo fosse inaccettabile.