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Le teorie complottiste sulla salute di Papa Francesco, “E’ già morto”, la macchina delle fake news

Dal web alle teorie del complotto, la voce sulla presunta morte del Pontefice si diffonde senza fondamento, alimentata da speculazioni e false testimonianze.

Le voci di un complotto e la corsa alla “rivelazione”

Negli ultimi giorni, sui social network e in alcuni angoli del web, è circolata un’ipotesi infondata e priva di qualsiasi conferma ufficiale: quella della morte di Papa Francesco, con tanto di date precise e presunte fonti anonime a sostegno della teoria. Secondo alcuni, il decesso sarebbe avvenuto il 15 febbraio, mentre per altri il 17, ma la notizia sarebbe stata insabbiata per ragioni politiche e diplomatiche.

Le motivazioni? Secondo i complottisti, il Vaticano avrebbe scelto di non divulgare l’evento per evitare tensioni internazionali, in un momento in cui le grandi potenze mondiali stanno cercando una soluzione ai conflitti in Ucraina e Medio Oriente.

A supportare queste teorie, si moltiplicano testimonianze improbabili: dal presunto cognato di un infermiere in servizio al Policlinico Gemelli, alla fidanzata precaria di un medico, fino all’amico di un cardinale con agganci nella Guardia vaticana. Uno schema che segue il classico copione della disinformazione, alimentando sospetti e illazioni senza alcuna prova concreta.

Fake news e paralleli storici: dal Vaticano all’Unione Sovietica

La macchina delle fake news non è certo una novità. Da sempre, la Chiesa è stata oggetto di speculazioni, proprio per il suo ruolo centrale nel panorama mondiale. Tuttavia, il fenomeno odierno riprende dinamiche già viste in passato, come quelle della disinformazione nei regimi totalitari.

Basti pensare all’Unione Sovietica, dove la censura di Stato nascondeva la verità sulla salute dei leader del Cremlino. I vertici del Partito Comunista spesso scomparivano dalla scena pubblica per lunghi periodi e, quando veniva annunciata la loro morte, si scopriva che erano già deceduti da giorni.

Ma il paragone tra la gestione delle informazioni da parte del Vaticano e quella dell’URSS non regge. La Santa Sede ha sempre comunicato in modo trasparente le condizioni di salute del Pontefice, compresi i recenti bollettini medici che confermano un lento miglioramento di Papa Francesco dopo i problemi respiratori delle scorse settimane.

La necessità di verificare le fonti

La diffusione di queste teorie complottiste dimostra quanto sia facile manipolare l’informazione nell’era digitale. Il bisogno di sensazionalismo porta molte persone a credere e diffondere notizie prive di fondamento, senza verificarne la fonte.

La realtà è ben diversa: Papa Francesco è vivo e in ripresa, come dimostrano le comunicazioni ufficiali della Santa Sede. Le ipotesi sulla sua presunta morte restano un esempio di cattiva informazione, una delle tante false notizie che periodicamente invadono il web, alimentando sospetti e speculazioni infondate.