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Riarmo in Europa, scoppia la bagarre politica, Salvini e Conte sulla stessa linea, “Piano folle”

L’ipotesi di utilizzare fondi europei per la difesa accende lo scontro politico. Movimento 5 Stelle e Lega si oppongono, mentre Salvini prepara la piazza contro l’UE.

La proposta di Bruxelles e l’accusa del M5S

Il piano sul riarmo dell’Europa non è ancora ufficiale, ma in Italia ha già scatenato forti polemiche. La possibilità che i fondi Pnrr e Coesione non ancora erogati vengano dirottati per finanziare la difesa europea ha provocato la reazione del Movimento 5 Stelle, che attacca direttamente Giorgia Meloni e la presidente della Commissione UE, Ursula von der Leyen.

«Da indiscrezioni di stampa apprendiamo che Meloni, tramite il commissario Fitto, avrebbe già dato il suo assenso al piano folle di von der Leyen», dichiarano i pentastellati. Secondo il M5S, ciò comporterebbe per l’Italia la perdita di circa 70 miliardi di euro del Pnrr ancora da incassare e di altrettanti fondi di Coesione, destinati alle Regioni.

«In totale, si tratta di almeno 140 miliardi sottratti a investimenti per imprese, famiglie, sanità e innovazione, dirottati sulle armi. Meloni si è fatta eleggere per difendere l’Italia o è pronta a tradirla?», conclude la nota dei pentastellati.

Salvini chiama la piazza contro l’UE e a sostegno di Trump

Sulla stessa linea, anche se con un approccio diverso, si schiera la Lega, che alza i toni contro Bruxelles. Il leader del Carroccio, Matteo Salvini, critica apertamente von der Leyen e il presidente francese Emmanuel Macron, accusandoli di spingere l’Europa in una spirale militare pericolosa.

«Donald Trump è l’unico leader capace di portare finalmente alla pace, a differenza di un’Europa al collasso guidata da Ursula, Parigi e Berlino», ha scritto Salvini sui social, rilanciando la sua intervista a La Verità.

Il vicepremier non si limita alle parole e annuncia una mobilitazione nazionale: sabato 8 e domenica 9 marzo, la Lega sarà presente in mille piazze italiane. L’obiettivo è contrastare l’idea di un esercito europeo e di maggiori spese militari, oltre a chiedere misure economiche urgenti, come la rottamazione delle cartelle esattoriali.

M5S e Lega di nuovo sulla stessa linea?

L’opposizione al piano di Bruxelles sembra ricompattare, almeno sul tema della difesa, il fronte Lega-Movimento 5 Stelle, evocando l’alleanza giallo-verde del 2018.

Nonostante il rapporto complicato tra Salvini e Conte, i due partiti sembrano condividere la stessa critica all’UE e la volontà di ridurre il coinvolgimento italiano nel conflitto tra Russia e Ucraina.

Il governo Meloni si trova così in una posizione delicata: da un lato il pressing degli alleati interni, dall’altro la necessità di mantenere buoni rapporti con l’Unione Europea. La divergenza di vedute sulla politica estera potrebbe trasformarsi in un punto di frizione per la maggioranza, con effetti imprevedibili sugli equilibri dell’esecutivo.

Nel frattempo, mentre l’Europa discute il suo futuro strategico, in Italia la battaglia politica è già entrata nel vivo.