Italia & Dintorni

Scontro Trump-Zelensky, Vannacci: “La pace giusta non esiste”

L’europarlamentare della Lega, Roberto Vannacci, critica la strategia occidentale sul conflitto in Ucraina e invita l’Europa a favorire il dialogo.

L’appello alla diplomazia

In un post pubblicato su Facebook, l’europarlamentare Roberto Vannacci, eletto con la Lega, ha espresso una posizione netta sul conflitto tra Russia e Ucraina, chiedendo un cambio di strategia da parte dell’Europa.

«La guerra tra Ucraina e Russia continua a mietere vittime e devastare intere comunità. È tempo di dire basta alla guerra ad oltranza. Una pace ragionevole ha i suoi costi, ma sono certamente inferiori rispetto a quelli della continuazione delle ostilità», ha scritto Vannacci.

Secondo l’europarlamentare, ogni giorno che passa porta «nuove tragedie e nuove distruzioni», mentre la via della diplomazia resta l’unica soluzione possibile per mettere fine al conflitto.

Critiche all’approccio europeo

Nel suo intervento, Vannacci ha puntato il dito contro l’attuale strategia dell’Unione Europea, accusandola di aver fallito nel tentativo di gestire la crisi.

«L’Europa della guerra ad oltranza, del rifiuto di ogni negoziato e della “pace giusta” (che non è mai esistita nella storia dell’umanità) ha fallito», ha dichiarato, sottolineando la necessità di un’inversione di rotta.

Per Vannacci, l’Unione Europea non può più limitarsi a osservare il conflitto, ma deve assumere un ruolo attivo nel favorire una soluzione diplomatica. «Non possiamo più permetterci di guardare passivamente mentre due popoli continuano a sanguinare. L’Europa deve trovare il coraggio di giocare un ruolo da protagonista nel dialogo, cambiando radicalmente l’approccio tenuto sino ad ora».

“La pace non è debolezza, è saggezza”

Nella sua riflessione, Vannacci ha ribadito che la ricerca della pace non deve essere vista come un segno di debolezza, ma come un atto di responsabilità politica.

«La pace non è debolezza, è saggezza», ha concluso l’europarlamentare, chiedendo un nuovo impegno diplomatico da parte delle istituzioni europee.

Le sue parole si inseriscono in un dibattito sempre più acceso sulla politica estera dell’Unione Europea e sulla necessità di trovare una via d’uscita al conflitto in Ucraina, in un momento in cui le tensioni internazionali restano elevate.