Il Generale Vannacci attacca Gianfranco Fini: “Non distingue un ombrello da un fucile”
Il generale Roberto Vannacci, ospite a “Lo Stato delle Cose”, esprime critiche dure contro l’ex presidente della Camera, Gianfranco Fini, a proposito delle sue posizioni sulla guerra in Ucraina.
Il patriottismo e le polemiche politiche
Nel corso della trasmissione “Lo Stato delle Cose” su Rai 3, il generale Roberto Vannacci non ha risparmiato critiche nei confronti di Gianfranco Fini, l’ex presidente della Camera e fondatore di Alleanza Nazionale, a seguito delle sue recenti dichiarazioni sulla guerra in Ucraina. Fini aveva affermato che le persone di destra dovrebbero sostenere l’Ucraina, etichettando il popolo ucraino come i veri “patrioti europei”. Il conduttore Massimo Giletti ha chiesto a Vannacci un commento in merito, sottolineando il riferimento velato all’ex militare, e gli ha chiesto se si sentisse un patriota. La risposta del generale non si è fatta attendere e ha scatenato una reazione immediata nel pubblico.
“Non distinguere un ombrello da un fucile”
“Mi sento molto patriota”, ha dichiarato con fermezza Vannacci, sottolineando però che le parole di Fini, detto da una persona che ha prestato servizio militare solo presso il distretto di Roma, gli risultano piuttosto sorprendenti. A questo punto, il conduttore Giletti ha ironicamente chiesto se la critica potesse significare che Fini fosse stato “imboscato” durante il suo servizio, ma la risposta di Vannacci è stata ancora più tagliente. “Non so nemmeno se sappia riconoscere un ombrello da un fucile”, ha detto con sarcasmo. Il generale ha poi sottolineato che, secondo lui, molti discutono di guerra senza averla mai vissuta sulla propria pelle, facendo riferimento alla situazione delicata dell’Ucraina.
La questione della pace e la guerra in Ucraina
Vannacci ha anche affrontato il tema della guerra in Ucraina, facendo un’analisi critica della sua evoluzione. “Il patriottismo degli ucraini è fuori discussione”, ha ammesso, ma ha messo in dubbio l’efficacia della strategia occidentale, che, a suo dire, non ha prodotto alcun risultato positivo dopo tre anni di conflitto. Secondo il generale, il continuo avanzamento dell’armata russa e l’assenza di cambiamenti significativi, a meno che la NATO non intervenga direttamente, renderebbero inutile il proseguimento della guerra. “Siamo di fronte al baratro di una distruzione termonucleare”, ha avvertito Vannacci. Il suo invito, quindi, è quello di perseguire una “pace ragionevole”, anche a costo di sacrifici, poiché, secondo lui, la pace ideale “non è mai esistita nella storia dell’umanità”. Concludendo, ha sottolineato che ogni perdita sarebbe minore rispetto alla tragedia di una guerra senza fine.