Salvini sull’annuncio della Von der Leyen del piano del riarmo da 800 miliardi, “Ursula vuole la terza guerra mondiale”
Il vicepremier critica il piano europeo da 800 miliardi per la difesa e avverte sui dazi americani: “Se Trump vuole ridurre il disavanzo, l’Italia non è il problema”.
Salvini: “Italia in posizione strategica nel dialogo con gli Usa”
Durante un convegno a Milano, il vicepremier e ministro dei Trasporti Matteo Salvini ha affrontato il tema dei rapporti tra l’Italia e gli Stati Uniti, sottolineando il ruolo strategico del Paese nel contesto internazionale. “L’Italia è nella posizione che le può permettere di dialogare con gli Stati Uniti, perché penso che il contenzioso aperto dagli Usa sia con i tedeschi”, ha dichiarato il leader della Lega, riferendosi ai possibili dazi commerciali annunciati dall’amministrazione Trump.
Secondo Salvini, il rischio di penalizzazioni per l’Italia sarebbe contenuto: “Se l’ottica di Trump è ridurre il disavanzo commerciale, mettere i dazi sui prodotti italo-americani, tra virgolette, non penso vada in questa direzione”. Il ministro ha poi fatto un paragone con altri Paesi europei: “Se questa empatia che oggi c’è tra Roma e Washington ci fosse con Parigi o Berlino, Macron e Scholz penserebbero all’interesse comune europeo o a mettere in salvo le loro aziende, economie e posti di lavoro?”.
Critiche alla Ue: “800 miliardi per le armi, ma non per sanità e imprese”
Nel suo intervento, Salvini ha anche criticato il nuovo piano di riarmo dell’Unione Europea, presentato dalla presidente della Commissione Ursula von der Leyen, che prevede una spesa di 800 miliardi di euro per la difesa. “Leggevo le ultime dichiarazioni della presidente von der Leyen che presenta il piano per riarmare l’Europa, lasciando eventualmente la possibilità agli Stati di fare debito”, ha affermato il vicepremier.
Un aspetto che, secondo il leader leghista, rappresenta una contraddizione rispetto alle rigidità imposte negli anni passati: “Non abbiamo potuto fare debito per investire in sanità, educazione, sostegno alle imprese e alle famiglie, ma per riarmare l’Europa con 800 miliardi sì”. Salvini ha poi sollevato dubbi sulla strategia adottata dall’Ue: “È la via maestra per garantire ai nostri figli un continente in pace? Ragioniamoci”.
Il responsabile economico della Lega, Alberto Bagnai, intervenendo a Sky TG24, ha rincarato la dose, accusando l’Unione Europea di una “fuga in avanti” basata su contraddizioni evidenti. “Abbiamo due governanti che, per un riscatto personale, stanno organizzando una fuga in avanti dove contraddicono tutto quello che hanno detto. Ora si può fare debito e avere regole fiscali più razionali, ma per il motivo sbagliato: per la guerra”, ha dichiarato Bagnai, aggiungendo: “L’Unione Europea negli ultimi dieci anni è stata un progetto di morte. In Grecia morivano i bambini e ora si vuole estendere questa politica ad altri strati della popolazione”.
Uno scenario geopolitico in rapida evoluzione
Con l’aumento delle tensioni globali e la necessità di una strategia comune per affrontare le sfide internazionali, l’Italia si trova a dover bilanciare le sue relazioni con gli Stati Uniti, le pressioni europee e gli interessi economici nazionali. Le posizioni espresse da Salvini e Bagnai delineano una visione critica dell’attuale politica comunitaria, ponendo interrogativi su quale sarà il ruolo del Paese nei prossimi mesi.