Schlein critica il piano Ue sul riarmo, “Non è la strada giusta”, tensioni nel Pd
Dopo le richieste di chiarezza alla premier Meloni, il Pd prende le distanze dal piano di von der Leyen, mentre M5S e Avs attaccano Bruxelles.
Pd contro il riarmo europeo: “Non è la strada giusta”
Il dibattito sulla politica di difesa dell’Unione Europea si accende e vede la segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, prendere le distanze dal piano presentato dalla presidente della Commissione Ursula von der Leyen. Il progetto, che prevede un investimento di 800 miliardi di euro per il rafforzamento della capacità militare europea, viene definito dalla leader dem come una scelta sbagliata: “Quella presentata oggi da von der Leyen non è la strada che serve all’Europa. All’Unione Europea serve la difesa comune, non il riarmo nazionale”.
Secondo Schlein, il rischio è che il piano si traduca in una corsa agli armamenti dei singoli stati senza un’effettiva integrazione delle forze europee: “Così rischia di diventare il mero riarmo nazionale di 27 Paesi e noi non ci stiamo”. Un cambio di tono significativo rispetto alle dichiarazioni di pochi giorni fa, quando la segretaria dem aveva chiesto alla premier Giorgia Meloni di chiarire la posizione dell’Italia in merito alle scelte di Bruxelles.
Opposizioni divise: da Orlando a Conte, diverse posizioni nel centrosinistra
La reazione del Pd si divide su più fronti. Se Andrea Orlando sottolinea che nelle parole di von der Leyen non vi sia traccia di una reale strategia comune di difesa, Pina Picierno propone una posizione più sfumata, chiedendo un’Europa forte e competitiva, capace di difendere la democrazia a partire dal sostegno all’Ucraina.
All’appello lanciato dall’eurodeputata dem hanno risposto anche figure di spicco del centrosinistra come Carlo Calenda e Benedetto Della Vedova, segretario di +Europa, che vedono nella difesa comune un passaggio necessario per l’integrazione europea. Tuttavia, il dibattito all’interno dell’opposizione si fa sempre più acceso, con il Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi-Sinistra che respingono in modo netto il piano della Commissione.
Conte e Fratoianni attaccano l’Ue: “Follia bellicista”
Il leader del M5S, Giuseppe Conte, critica aspramente l’orientamento preso da Bruxelles, parlando di una vera e propria deriva militarista: “Questa è una furia bellicista che noi contrasteremo in ogni modo”, rilanciando la mobilitazione del 5 aprile contro l’aumento delle spese militari.
Ancora più dure le parole del leader di Alleanza Verdi-Sinistra, Nicola Fratoianni, che definisce von der Leyen “inadeguata e pericolosa”, mentre Angelo Bonelli accusa la Commissione di trascinare l’Europa “in un’economia di guerra”.
Le richieste a Meloni: chiarire la posizione dell’Italia in Europa
Mentre nel centrosinistra si moltiplicano le divergenze sulle strategie di difesa, i partiti d’opposizione continuano a chiedere alla premier Giorgia Meloni di riferire in Parlamento prima del Consiglio europeo. “Qual è la posizione del governo italiano su Europa, difesa comune, Ucraina e dazi?”, domandano i leader del centrosinistra.
Un interrogativo che arriva dopo giorni di polemiche, ma che ora, alla luce delle divisioni interne alla stessa opposizione, potrebbe rivelarsi più complicato del previsto.
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