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Bersani critica Meloni: “Suo tifo per Trump è quasi sindrome di Stoccolma”

L’ex segretario del Pd ironizza sulla posizione della premier riguardo al piano di riarmo europeo e accusa il governo di eccessiva sudditanza nei confronti di Trump.

Bersani contro Meloni: “Non sa dove portare la barca”

L’ex segretario del Partito Democratico, Pier Luigi Bersani, ospite di Dimartedì su La7, ha criticato la posizione della presidente del Consiglio Giorgia Meloni sul piano di riarmo europeo, avanzando dubbi sulla strategia italiana nella politica estera e di difesa.

“Meloni dice che la parola ‘riarmo’ non è adatta? Chiamiamolo Ugo”, ha detto con sarcasmo, riferendosi alla recente dichiarazione della premier, che aveva cercato di ridimensionare l’impatto comunicativo del progetto europeo.

Bersani ha sottolineato la frammentazione attuale della produzione militare tra gli Stati membri, evidenziando come l’Europa continui ad acquistare armi dagli Stati Uniti per il 60% del proprio fabbisogno, senza una reale indipendenza nella difesa.

“Von der Leyen lo saprà che i carri armati vengono prodotti su licenza americana? Che dopo gli F-35 si stanno progettando i caccia di sesta generazione, ma con tre diversi programmi? Come pensiamo di costruire una deterrenza in questo modo?”, ha domandato l’ex ministro.

“L’Europa deve tornare a essere una mediatrice”

Bersani ha poi rilanciato la necessità di un progetto di difesa comune, citando il Trattato di Parigi del 1951, che diede origine alla Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio (CECA).

“Ci vuole un gesto politico forte, come quando sei Paesi decisero di vincolarsi a un progetto comune. Se alcuni Stati membri prendessero l’iniziativa, avrebbe un impatto molto più forte del semplice riarmo”, ha sostenuto l’ex segretario.

Secondo Bersani, l’Europa dovrebbe concentrarsi su una strategia unitaria, piuttosto che procedere in ordine sparso con diversi programmi nazionali, rischiando di indebolire la propria posizione geopolitica.

“Meloni e il tafazzismo con Trump”

L’attacco dell’ex segretario dem si è poi spostato sulla posizione di Meloni nei confronti di Donald Trump, con un riferimento diretto al suo sostegno al tycoon americano.

“Qui in Italia c’è gente come lei che ha tifato per Trump. È tafazzismo puro, è come avere la sindrome di Stoccolma”, ha dichiarato Bersani, sostenendo che una politica estera italiana eccessivamente filo-americana potrebbe portare “solo colossali guai, non solo per l’Ucraina, ma anche dal punto di vista economico”.

Bersani ha poi esortato Meloni a non limitarsi a seguire le decisioni degli Stati Uniti e della Commissione Europea, ma a far valere il peso dell’Italia nelle scelte strategiche dell’UE.

“Meloni si ricordi che l’Italia è un Paese fondatore dell’Europa”, ha affermato. “Non possiamo stare in mezzo all’Atlantico senza sapere dove portare la barca. Dovremmo essere noi a stabilire le regole del gioco, non aspettare di sapere chi sarà a tavola e come sarà apparecchiata”.

Un attacco diretto alla linea di politica estera del governo, che secondo l’ex segretario rischia di indebolire il ruolo dell’Italia in Europa.