Caso Garlasco, Vittorio Feltri: “Avevo ragione io, Stasi innocente, ha perso gli anni migliori della sua vita”
Il giornalista ribadisce la sua posizione sul caso di Alberto Stasi, condannato per l’omicidio di Chiara Poggi. “Nessuna prova concreta, un’ingiustizia evidente”.
Feltri: “Non speravo più in questa svolta”
Il caso Garlasco torna a far discutere. Vittorio Feltri, da sempre convinto dell’innocenza di Alberto Stasi, ha commentato gli ultimi sviluppi giudiziari esprimendo sorpresa e soddisfazione.
“Sono sorpreso, quasi commosso. Non ci speravo più”, ha dichiarato il giornalista in un’intervista a Libero, aggiungendo: “Evidentemente i fatti mi stanno dando ragione, anche se con molto ritardo. Ma meglio tardi che mai”.
Secondo Feltri, il cosiddetto “biondino dagli occhi di ghiaccio” è stato vittima di un errore giudiziario che gli è costato 14 anni di carcere, durante i quali ha perso i migliori anni della sua vita.
“Un’ingiustizia acclarata, prove inconsistenti”
Feltri ha criticato duramente il processo che ha portato alla condanna di Stasi, sostenendo che le prove a suo carico fossero inesistenti.
“Le indagini erano chiaramente errate. Avevo capito subito che quel ragazzo non c’entrava nulla. Poi, davanti alla condanna, mi sono arreso”, ha spiegato.
In particolare, il giornalista ha puntato il dito contro le presunte “prove inconfutabili” utilizzate dall’accusa:
“I pedali della bicicletta, le scarpe da ginnastica, il fatto che Chiara Poggi avesse aperto la porta all’aggressore. Ma non c’erano né l’arma del delitto né un movente chiaro”.
Feltri ha anche ricordato che l’orario dell’omicidio non combaciava con gli spostamenti di Stasi, il quale risultava al computer a lavorare sulla sua tesi proprio nell’orario in cui Chiara Poggi veniva uccisa.
“Stasi, il colpevole perfetto per i media”
Secondo Feltri, la vicenda è stata fortemente influenzata dalla pressione mediatica, alla ricerca di un colpevole da mettere in prima pagina.
“Le cosiddette prove erano solo sospetti ingigantiti dai mass media affamati di un mostro credibile”, ha detto, sottolineando come Stasi sia stato dipinto come “il colpevole perfetto: educato, perbene, senza un comportamento sopra le righe”.
Feltri ha inoltre criticato la mancanza di indagini su altri possibili sospettati:
“Chiara aveva una vita, un lavoro, amici e conoscenti. Nessuno ha indagato nel suo ambiente lavorativo, nessuno ha considerato altre piste”.
Il caso Andrea Sempio e l’amicizia con Stasi
Negli ultimi anni, il nome di Andrea Sempio è emerso come possibile sospettato alternativo. Feltri, però, invita alla cautela:
“Bisogna essere prudenti. Non conosco i dettagli che hanno portato a individuare Sempio”, ha dichiarato.
Nel frattempo, Stasi sta cercando di ricostruire la sua vita, nonostante le difficoltà.
“L’ho incontrato la settimana scorsa e sentito due giorni fa. È un ragazzo intelligente, laureato alla Bocconi, con un buon lavoro da contabile. Esce la mattina dal carcere e ci torna alla sera”, ha raccontato Feltri, aggiungendo che Stasi gli sembra “sereno, ma gli hanno rovinato la vita”.