Italia & Dintorni

Trump rende nulle le grazie concesse da Joe Biden, “Nulle e non valide, non sapeva cosa firmava”

Il presidente degli Stati Uniti attacca il suo predecessore, contestando la legittimità delle grazie concesse prima di lasciare la Casa Bianca. Nel mirino anche Hunter Biden e Anthony Fauci.

Trump contro le grazie di Biden

Donald Trump ha dichiarato nulle e prive di validità le grazie firmate da Joe Biden poco prima della fine del suo mandato. Secondo l’attuale presidente degli Stati Uniti, il suo predecessore avrebbe concesso le commutazioni di pena in modo automatico, senza una reale consapevolezza delle decisioni prese.

“La grazia che ’Sleepy’ Joe Biden ha concesso al Political Bully Committee e a molti altri, è dichiarata nulla, non valida e priva di effetto, perché emessa in automatico”, ha scritto Trump su Truth, la sua piattaforma social. Il leader repubblicano ha lasciato intendere che Biden non fosse nemmeno a conoscenza del contenuto di tali provvedimenti, sostenendo che siano stati gestiti dai suoi consiglieri senza un vero controllo da parte sua.

“In altre parole, Joe Biden non li ha firmati, ma, cosa più importante, non ne sapeva nulla! I documenti richiesti per la grazia non gli sono stati né spiegati né sono stati approvati da lui. Coloro che lo sapevano potrebbero aver commesso un crimine”, ha aggiunto Trump, minacciando indagini nei confronti di chi ha supervisionato la procedura.

Le grazie contestate e il riferimento a Hunter Biden

Trump ha puntato il dito contro il cosiddetto “Political Bully Committee”, l’organismo del Congresso che ha indagato su di lui. Il presidente ha accusato i suoi membri di aver “distrutto ed eliminato tutte le prove ottenute durante la caccia alle streghe durata due anni contro di me e innumerevoli altre persone innocenti”.

Uno dei provvedimenti più discussi riguarda Hunter Biden, figlio del presidente, che aveva ricevuto la grazia per reati legati ad armi e tasse. Ma nell’elenco ci sarebbero anche Anthony Fauci, ex consulente per la gestione della pandemia, e diversi alti funzionari dell’amministrazione democratica.

Oltre ai singoli nomi, Biden aveva annunciato il suo piano per commutare le pene detentive di circa 2.500 detenuti condannati per reati di droga non violenti, oltre a trasformare in ergastoli le condanne a morte di 37 su 40 prigionieri federali nel braccio della morte.