Italia & Dintorni

Santoro divide l’opinione pubblica: “Tutti devoti di Papa Francesco dopo la sua morte. Ma prima?”

Il giornalista accusa politici e fedeli di ipocrisia e denuncia le contraddizioni della Chiesa e dei governi occidentali sul messaggio di pace di Papa Francesco.

L’attacco di Santoro: “Dopo la morte, tutti devoti a Papa Francesco”

Ospite di Massimo Giletti nel programma Lo stato delle cose su Rai 3, Michele Santoro ha sollevato un polverone con un lungo intervento critico sulla morte di Papa Francesco e sulla reazione pubblica seguita al decesso del pontefice.

Morendo ha fatto una specie di miracolo: improvvisamente sono diventati tutti più buoni, tutti convinti della forza del suo messaggio… sono le stesse persone che poi adoperano la paura, adottano parole da guerrafondaio quando affrontano problemi che attanagliano l’umanità. Sono tutti diventati apostoli della pace improvvisamente”, ha detto Santoro, sottolineando quella che definisce un’ipocrisia collettiva da parte di leader e opinionisti che in vita, a suo dire, non avrebbero seguito realmente il messaggio del Papa.

“Contrasto tra povertà della bara e potere della Chiesa”

L’ex conduttore Rai ha poi espresso stupore per la potenza simbolica del funerale: “Mi ha colpito il contrasto tra la bara di legno deposta sulla pietra e il potere che la Chiesa ha dimostrato di esercitare ancora nei confronti del mondo”. Per Santoro, Papa Francesco ha vissuto una tensione costante tra il desiderio di riforma e il peso di un’istituzione millenaria.

In questo non ho visto solo la grandezza della Chiesa, ma anche una contraddizione nella quale si è mosso Papa Francesco, perché ha voluto mettere in discussione la Chiesa dei potenti per andare incontro ai più poveri, a coloro che definiva ‘gli ultimi’”, ha spiegato. “Tutto questo mi ha impressionato in maniera positiva, al punto di pensare a quei deficienti che continuano a dire che l’Italia non conta niente. Ma come fa a non contare niente quando ospitiamo un’istituzione così importante?”.

Poi l’attacco diretto ai governi: “I nostri governi si muovono in dissintonia quando c’è un Papa come Francesco che parla di pace, perché essi invece corrono ad armarsi. Allora sono i nostri governi a non contare niente, si condannano a essere una periferia”.

Critiche alla gestione della piazza e bufera social

Un altro punto controverso è stata la riflessione di Santoro sulla scelta di transennare la piazza durante le esequie. “Mi ha impressionato vedere il popolo transennato. Non è la piazza in cui Francesco è andato nei giorni più duri della pandemia da solo, è una piazza dove il ‘gregge’ è tenuto lontano. Quest’uomo ha detto che voleva ‘puzzare dell’odore delle sue pecore’ e allora perché è dovuto arrivare in una piazza vuota? Forse dava fastidio un’ovazione finale?”.

Sentire gridare ‘Francesco’ da una massa che gremisce una piazza? Forse si è voluto evitare, scartare questa immagine populista”, ha aggiunto.

Parole che hanno generato un acceso dibattito sui social. Alcuni utenti hanno criticato aspramente il suo intervento: “Caro Santoro, la piazza è transennata per ordine pubblico, non puoi non controllare 200mila persone. Retorica su retorica”, scrive un utente. Altri lo accusano di incoerenza: “Guardi Santoro che la diseguaglianza in fatto di ricchezza la troviamo papabile papabile in Vaticano proprio tra i porporati”. E c’è chi ironizza sul tono del suo discorso: “Un monologo senza capo né coda: dal riso al mercato di Kinshasa a Israele, a Papa Francesco ai migranti. Fermatelo!”.