Pil e salari in risalita: l’Italia del governo Meloni cresce più della Francia di Macron e della Germania
Nel primo trimestre il Pil italiano cresce dello 0,3%. I salari reali migliorano. Ma le parole di Giorgia Meloni scatenano le critiche di opposizione e sindacati.
Economia italiana in ripresa, Pil sopra Germania e Francia
Nel primo trimestre del 2025 l’Italia registra una crescita del Pil pari allo 0,3%, pari allo 0,6% su base annua. Il dato, diffuso dall’Istat, segna un miglioramento rispetto al +0,2% dell’ultimo trimestre del 2024 e pone il Paese davanti a Germania (+0,2%) e Francia (+0,1%). Il risultato è in linea con l’andamento dell’Eurozona, che segna un +0,4%.
Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha commentato positivamente i dati: “È un segnale importante che dimostra la correttezza delle nostre previsioni e l’efficacia delle politiche economiche del governo”.
Sul fronte salariale, i dati confermano che, a partire da ottobre 2023, i salari reali hanno iniziato a crescere più dell’inflazione. Secondo l’Istat, nel 2024 si è registrato un aumento del potere d’acquisto dell’1,3%, la prima inversione di tendenza dal 2020.
Cuneo fiscale elevato, ma in linea con le economie europee
In parallelo, un rapporto dell’Ocse ha posto l’attenzione sul cuneo fiscale, che in Italia raggiunge il 47,1% per i lavoratori single senza figli, ben al di sopra della media Ocse (34,9%). Nonostante ciò, il dato italiano si mantiene comunque sotto quelli di Francia (47,2%) e Germania (47,9%).
Il valore elevato del cuneo resta un elemento critico del sistema fiscale italiano, ma si inserisce in un quadro complesso che riguarda l’intera area europea. Su questo fronte, le richieste di intervento arrivano da più parti, compresi i sindacati.
Meloni annuncia fondi per la sicurezza, ma scoppia la polemica
Nel giorno del Primo Maggio, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha annunciato tramite un videomessaggio lo stanziamento di 1,2 miliardi di euro per la sicurezza sul lavoro, di cui 650 milioni come nuove risorse. Il piano prevede il coinvolgimento delle parti sociali prima dell’attuazione dei singoli provvedimenti.
“Domani è la festa dei lavoratori, e anche quest’anno il governo ha deciso di celebrarla con i fatti”, ha dichiarato Meloni. Tuttavia, l’iniziativa è stata accolta con dure critiche. Alcuni esponenti sindacali hanno definito l’intervento “una buffonata” e “propaganda”.
Le parole della premier sull’aumento dei salari reali hanno suscitato la reazione di Elly Schlein, che ha dichiarato: “Racconta un Paese che non c’è”, mentre Giuseppe Conte ha replicato: “Vive su Marte”. Il riferimento è ai dati Istat secondo cui, a marzo 2024, le contribuzioni reali risultano ancora inferiori di circa l’8% rispetto a gennaio 2021, dopo l’impatto dell’inflazione (+8,1% nel 2022 e +5,7% nel 2023).
Nonostante le contestazioni, i dati attuali indicano una graduale ripresa del potere d’acquisto grazie alla frenata dell’inflazione e ai rinnovi contrattuali in diversi settori.