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Caso Orlandi, il racconto di una fonte segreta, “Emanuela scomparsa dopo un aborto clandestino”

Spunta un nuovo scenario nella vicenda di Emanuela Orlandi: la giovane sarebbe stata fatta sparire dopo una gravidanza interrotta, secondo una fonte non identificata.

Ipotesi shock: il racconto della fonte segreta

Proseguono le indagini sul mistero legato alla scomparsa di Emanuela Orlandi, la quindicenne vaticana scomparsa nel 1983. Al centro di un nuovo filone investigativo c’è un blogger ciociaro, ora indagato per favoreggiamento, dopo aver diffuso in un gruppo Facebook alcune informazioni sensibili.

Le forze dell’ordine, su mandato della Procura di Roma, hanno sequestrato telefono e computer del blogger per verificarne le fonti. Secondo il suo racconto, raccolto da una persona identificata solo con le iniziali L.C., Emanuela sarebbe rimasta incinta e successivamente sottoposta a un’interruzione di gravidanza. Dopo l’aborto, sempre secondo quanto riferito, sarebbe stata fatta sparire.

Una teoria non nuova, che in passato è stata avanzata anche dal fratello Pietro Orlandi, e che ora torna all’attenzione degli inquirenti. La chiave sarebbe la figura di un presunto “tutor”, all’epoca impiegato presso la Camera dei Deputati, che avrebbe accompagnato la ragazza a una visita ginecologica.

La procura cerca riscontri concreti

Gli investigatori stanno ora cercando di accertare l’attendibilità del blogger e, soprattutto, di risalire alla fonte. Il timore è che si tratti di un rimescolamento di teorie già note, ma nel caso in cui venissero trovati riscontri oggettivi, si aprirebbe un nuovo scenario investigativo.

L’ipotesi di una gravidanza indesiderata e di un possibile aborto clandestino potrebbe, se confermata, diventare un punto centrale per spiegare la sparizione. La commissione bicamerale ha in passato dato maggiore peso alla pista del rapimento a scopo sessuale, ma gli scenari non sono necessariamente alternativi: l’aborto potrebbe essere stato l’elemento scatenante di una decisione di “copertura” da parte di terzi.

Criminalità, Vaticano e la pista inglese: un caso ancora senza verità

A complicare il quadro è l’intreccio tra ipotetici scandali sessuali, il possibile coinvolgimento della criminalità organizzata romana e la sfera vaticana. Nel 2008, Sabrina Minardi raccontò il ruolo della Banda della Magliana e di Enrico De Pedis, ipotizzando un collegamento con la scomparsa della ragazza.

Ma un’altra teoria, nota come pista inglese, sostiene che Emanuela Orlandi sia stata trasferita a Londra su richiesta dei servizi segreti italiani, in un’operazione coperta dal Vaticano. Avrebbe trovato riparo in una residenza ecclesiastica situata nei pressi di una clinica privata, dove sarebbe stata sottoposta all’intervento.

Se così fosse, resterebbe da capire chi abbia orchestrato tutto e, soprattutto, perché. Potrebbe trattarsi di una figura potente, forse legata alle istituzioni vaticane, che aveva interessi da proteggere a discapito della vita di una ragazza di 15 anni.

Una verità ancora da scrivere

Il 22 giugno 1983, Emanuela Orlandi scomparve nel nulla, all’uscita dalla scuola di musica. Dopo quasi 42 anni, la verità continua a sfuggire, ma la riapertura del caso e le nuove indagini potrebbero finalmente portare elementi concreti.

Gli inquirenti, al momento, restano cauti: finché non si potrà risalire con certezza alla fonte e verificarne il racconto, tutto resta sul piano delle ipotesi. Ma se quelle parole trovassero conferma, potrebbe trattarsi del tassello mancante di uno dei misteri più oscuri della storia italiana.