Boicottaggio della Puglia contro Israele, Emiliano “Contro Netanyahu, non contro gli israeliani”, ne parla anche Al Jazeera
Il presidente della Regione Puglia invita al boicottaggio del governo di Israele in segno di protesta contro le operazioni militari nella Striscia di Gaza.
La presa di posizione del governatore pugliese
Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha annunciato la sospensione di ogni rapporto istituzionale con il governo guidato da Benjamin Netanyahu, attualmente oggetto di un mandato d’arresto da parte della Corte penale internazionale. L’iniziativa, formalizzata con una comunicazione interna alla macchina regionale, invita tutti gli uffici e le agenzie della Regione a interrompere ogni collaborazione e rapporto con enti governativi israeliani.
La decisione è stata riportata anche dal sito dell’emittente araba Al Jazeera, che sottolinea come il provvedimento sia stato adottato in risposta alle operazioni militari nella Striscia di Gaza, definite come “massacri” di civili palestinesi.
“Contro il governo, non contro gli israeliani”
Nelle dichiarazioni riprese da Al Jazeera, Emiliano ha precisato i contorni della sua iniziativa:
“La risoluzione prende di mira il governo di Netanyahu, non gli israeliani, poiché sono molti gli israeliani e gli ebrei in tutto il mondo che condannano questo governo e desiderano porre fine al massacro”.
Una distinzione netta tra il popolo israeliano e l’esecutivo attualmente in carica, che secondo Emiliano ha superato ogni limite nella gestione del conflitto in corso. Il presidente pugliese ha ribadito che la sua iniziativa si colloca nel quadro del diritto internazionale e si fonda su principi umanitari.
Il contesto italiano e le reazioni internazionali
Secondo quanto riportato da Al Jazeera, l’Italia è storicamente considerata una nazione vicina a Israele, ma all’interno del governo e della coalizione di destra crescono i segnali di disagio rispetto alla prosecuzione delle operazioni militari nella Striscia di Gaza.
L’iniziativa di Emiliano si inserisce in un contesto di crescenti critiche, non solo da parte di governi stranieri ma anche della società civile e di una parte del mondo politico italiano. L’effetto di questa presa di posizione sul piano istituzionale e diplomatico è ancora tutto da valutare, ma il gesto del governatore pugliese ha certamente avuto un’eco internazionale.