Mattarella condanna Israele: “Disumano ridurre un popolo alla fame”
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella interviene con parole inedite sul conflitto in Medio Oriente, chiedendo un immediato cessate il fuoco e il rispetto del diritto internazionale.
Ferma condanna da parte del Quirinale alle azioni di Tel Aviv
Nel suo intervento al corpo diplomatico accreditato in Italia, alla vigilia della Festa della Repubblica, il presidente Sergio Mattarella ha pronunciato un discorso che segna un netto cambiamento di tono nei confronti delle azioni del governo israeliano guidato da Benjamin Netanyahu. In modo chiaro e deciso, ha denunciato le gravi violazioni in corso nella Striscia di Gaza, sottolineando l’urgenza di fermare le ostilità e consentire l’ingresso degli aiuti umanitari.
«Che venga ridotta alla fame un’intera popolazione, dai bambini agli anziani, è disumano», ha dichiarato Mattarella, puntando l’attenzione sulle condizioni drammatiche della popolazione civile. Pur ricordando che la crisi è iniziata con l’attacco di Hamas il 7 ottobre 2023, il capo dello Stato ha precisato che ciò non può più giustificare la violazione delle convenzioni internazionali: «È inaccettabile il rifiuto di applicare le norme del diritto umanitario nei confronti dei cittadini di Gaza. S’impone subito il cessate il fuoco».
Richiamo al diritto dei palestinesi e al rispetto della legalità
Nel suo discorso, Mattarella ha anche evidenziato le problematiche legate all’occupazione in Cisgiordania, ribadendo l’importanza del diritto all’autodeterminazione del popolo palestinese. Ha definito «grave l’erosione dei territori attribuiti all’Autorità nazionale palestinese» e ha avvertito sul rischio di giustificare l’occupazione con motivi di sicurezza, dicendo: «Si rischia di inoltrarsi sul terreno della volontà di dominio della barbarie nella vita internazionale».
Parole forti che rompono con la tradizionale linea diplomatica italiana, sempre molto prudente nei confronti di Israele. Eppure, Mattarella, che nel passato ha più volte visitato lo Stato ebraico, ha sottolineato che «i palestinesi hanno diritto al loro focolare entro confini certi», un’espressione carica di significato storico e politico, che richiama volutamente alla Dichiarazione Balfour del 1917, quando il governo britannico appoggiò la creazione di una patria per il popolo ebraico in Palestina.
Un messaggio alla comunità internazionale: la pace è dovere, non utopia
Nel concludere il suo intervento, Mattarella ha richiamato l’attenzione sull’urgenza di ricostruire un ordine internazionale fondato sulla legalità, esprimendo forte preoccupazione per la deriva in atto: «Non è un ideale per anime ingenue, stroncato poi dal severo giudizio della storia, ma l’esperienza che statisti lungimiranti hanno saputo pazientemente costruire: occorre proseguirne l’opera».
Pur senza cedere a forme di delegittimazione di Israele, il capo dello Stato ha ribadito il suo impegno nel combattere l’antisemitismo e nel promuovere il rispetto reciproco tra i popoli. Tuttavia, ha chiarito che la pace richiede impegni concreti e non può limitarsi a parole: «Non ci si deve – e non ci si può – limitare a evocarla».