Feltri demolisce il professore che minaccia la figlia di Meloni, “Augurare la morte a una bambina è roba da Anni di Piombo”
Vittorio Feltri interviene con un editoriale durissimo dopo le minacce a Giorgia Meloni e a sua figlia Ginevra. Parole di fuoco contro l’insegnante autore del post.
Feltri condanna le minacce a Ginevra Meloni: “Raccapricciante e inaccettabile”
Dopo gli insulti e le minacce rivolte online alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni e a sua figlia Ginevra, è arrivata la reazione di Vittorio Feltri attraverso un editoriale su Il Giornale. Lo storico direttore ha risposto a una lettrice che lo sollecitava a commentare l’episodio, e lo ha fatto con la consueta durezza.
«Non è la prima volta che membri del personale docente, i quali sono liberi di esprimere le loro opinioni e questo sia chiaro, rivolgono insulti gravi o auguri di morte alla premier Giorgia Meloni», ha scritto Feltri, sottolineando quanto sia inquietante che certe frasi provengano da chi ha un ruolo educativo.
Il giornalista ha poi rimarcato la gravità dell’accaduto, precisando che «la funzione fondamentale della scuola non è quella di imprimere concetti, formule, date e numeri, ma quella di educare al pensiero critico, ovvero alla libertà di pensiero e di parola, la quale implica innanzitutto, perché si realizzi, la capacità di accettare il punto di vista altrui pur non condividendolo».
L’affondo: “Fallito come educatore, come uomo e come cittadino”
Nel cuore del suo editoriale, Feltri ha dedicato parole durissime al professore che ha pubblicato il post contenente minacce a Ginevra Meloni.
«Questo professore è un fallimento vivente. Ha fallito come educatore, ha fallito come genitore, ha fallito come uomo e ha fallito come cittadino nel momento in cui, preda di un odio incontenibile, ha pubblicato su un social network un post in cui augurava alla figlia di Giorgia Meloni di subire il femminicidio, nello specifico, di essere assassinata mediante lapidazione, di essere presa a sassate. Qualcosa che non si può sperare per nessuno, ma tanto più non si può auspicare che una bimba patisca una atrocità simile».
Parole che esprimono sgomento e indignazione per l’episodio, e che sottolineano l’assoluta mancanza di umanità nelle frasi rivolte a una minore estranea a ogni dibattito politico.
“Antifascista, femminista, pacifista? Ma inneggia alla lapidazione”
Feltri ha poi descritto un ritratto impietoso del docente autore del post: «Immagino che quest’uomo si definisca anche ‘antifascista’, nonostante adoperi metodi squadristi. Non ho dubbio altresì che si dica ‘femminista’, eppure il femminicidio lo incoraggia se la vittima è stata partorita da una donna che a lui non piace. Sono allo stesso modo certo che questo tizio si proclami ‘pacifista’, tuttavia estrinseca pubblicamente livore e rabbia ed esorta all’odio ideologico e alla violenza attraverso la rete».
Nella conclusione dell’editoriale, il fondatore di Libero ha lanciato un allarme sul clima crescente di intolleranza: «Perché noto che la violenza della sinistra continua a crescere insieme al suo spirito innato di intolleranza. Forse sembro esagerato, ma ho già detto che avverto un clima da Anni di Piombo».