Gaffe al seggio per Calenda: la scheda era già timbrata, ha rischiato di non votare
Il leader di Azione si presenta al voto ma la scheda risulta inutilizzabile. Rientra con una nuova e lancia una riflessione sull’astensione.
Disguido al momento del voto
Domenica mattina, il senatore Carlo Calenda si è recato in un seggio di Roma per votare ai referendum. Una volta arrivato alla cabina, ha scoperto che la scheda elettorale presentava già i timbri di voto, rendendola inutilizzabile. Una situazione inusuale che ha richiesto l’intervento dei funzionari presenti.
Nuova scheda e commento ironico
Dopo essersi spostato presso l’ufficio elettorale di via Petroselli, Calenda ha ricevuto una nuova scheda e ha potuto completare regolarmente il suo voto. Uscendo ha dichiarato: “Sono andato a votare e avevo anche la scheda esaurita. Detto questo, sono un senatore eletto: è giusto che chi è eletto vada a votare”.
Il messaggio sull’astensione
Nel suo commento ai giornalisti, il fondatore di Azione ha voluto anche ribadire la sua posizione sull’astensione: “Sui referendum… è una lunga prassi. Chi vuole andare va, chi non vuole andare non va: vuol dire che non è d’accordo con i quesiti, e non c’è nulla di antidemocratico in questo”.