Conte affonda il governo: “Salario minimo ignorato, è un insulto ai lavoratori”
Il leader del M5S attacca l’esecutivo sul tema del lavoro e rilancia lo Ius scholae come alternativa al referendum sulla cittadinanza.
“Il governo sbertuccia il problema dei salari”
Intervenendo a margine di un evento sulle politiche economiche per la pace, il presidente del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, ha duramente criticato la linea dell’esecutivo guidato da Giorgia Meloni: “Questo governo sbertuccia un problema serio come i salari con potere d’acquisto molto basso; non hanno neanche voluto riconoscere il salario minimo”. Secondo Conte, il rifiuto del salario minimo è il segnale di una disattenzione strutturale verso i lavoratori più fragili.
“Milioni di italiani hanno votato per più tutele”
Parlando del referendum sul lavoro, Conte ha rivendicato il significato politico della consultazione popolare: “Milioni di cittadini hanno votato sì ai quesiti relativi al lavoro per chiedere maggiori tutele”. L’ex premier ha sottolineato come la mobilitazione abbia espresso una volontà chiara, che però l’attuale maggioranza avrebbe completamente ignorato. Una presa di posizione che conferma la distanza tra l’orientamento del governo e le richieste sociali emerse dalle urne.
Cittadinanza, meglio lo Ius scholae del referendum
Più prudente, invece, il giudizio sul referendum riguardante la cittadinanza. Pur avendo votato “sì”, Conte ha ammesso le sue perplessità: “È una battaglia giusta ma lo strumento ci ha lasciati perplessi”. A suo avviso, la soluzione più efficace resta lo Ius scholae, una proposta già condivisa anche da Forza Italia, che potrebbe rappresentare un punto di incontro parlamentare. “Su quello possiamo offrire alla cittadinanza la soluzione a un problema”, ha dichiarato.