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Vannacci infuoca il dibattito, “Ho sfidato talebani e terroristi, sfiderò anche la sinistra”

A Belluno l’eurodeputato incontra cittadini e sostenitori: attacchi all’UE, difesa dell’identità nazionale, critica alla sinistra e un appello a cambiare rotta.

A Belluno una platea per la visione di Vannacci

Nel pomeriggio di martedì 11 giugno, il generale Roberto Vannacci ha incontrato a Belluno un pubblico numeroso, convocato su iniziativa di Titti Monteleone, portavoce del movimento “Il mondo al contrario”. L’incontro ha rappresentato un’occasione per illustrare la sua idea di politica, fondata su identità nazionale, sovranità e riforme strutturali.

Monteleone ha accolto Vannacci con parole cariche di significato: «Il generale romano Caio Flavio Ostilio ha liberato Belluno, il generale Vannacci libererà l’Italia», affermando che l’evento ha dato voce a “una parte del Paese spesso ignorata”. Nel suo intervento, l’europarlamentare ha ringraziato i cittadini per l’accoglienza e ha ribadito il legame tra comunità, tradizioni locali e identità nazionale: «Non voglio salvare il pianeta o l’universo, quello lo lascio fare a quelli bravi, io voglio solo aiutare l’Italia a portare avanti gli interessi degli italiani».

Critiche all’Unione Europea e alla sinistra

Nel corso del discorso, Vannacci ha affrontato con toni netti temi sensibili per il suo elettorato: immigrazione, energia, lavoro, identità. Ha chiarito che il movimento “Il mondo al contrario” non diventerà partito, ma resterà un “laboratorio culturale”, e ha annunciato una linea di opposizione senza compromessi: «Ho affrontato i talebani e i terroristi. Sfiderò anche la sinistra di Elly Schlein e chi nel centrodestra si è piegato alle logiche europee».

Ha poi definito il Green Deal «una strategia per rosicchiare sovranità agli Stati» e ha avvertito: «Senza energia non c’è economia. Il tentativo di azzerare le importazioni di gas russo ci farà solo pagare di più. Intanto la Germania, unica beneficiaria del riarmo, guida l’Ue verso l’indebitamento. Dobbiamo rifiutare questa redistribuzione imposta da Bruxelles».

Sul tema del terzo mandato ha dichiarato: «Sì, ma solo se deciso con coerenza, fuori dalle contingenze elettorali. Le istituzioni vanno rispettate ma anche riformate se non funzionano». Ha inoltre ringraziato i 73mila elettori veneti che lo hanno sostenuto, promettendo: «Difenderò gli interessi degli italiani, dei nostri agricoltori e viticoltori. Basta europarlamentari che votano contro i propri connazionali».

Identità, famiglia e sicurezza: la svolta culturale auspicata

Nel finale del suo intervento, Vannacci ha ribadito il senso della sua missione politica, legata a una visione culturale precisa: «Se non invertiamo il trend demografico, l’ultimo italiano di origine nascerà nel 2.115. Non è solo una battaglia economica, ma esistenziale. Bruxelles vuole annacquare le identità nazionali, ma io difendo le specificità italiane, che sono il sale del sovranismo».

Ha poi definito “inutile e costoso” il recente referendum: «Abbiamo speso 85 milioni di euro che potevano essere investiti in sanità e scuola. Per cosa? Per una proposta bocciata dalla gente e imposta da una sinistra che non ascolta il Paese». Sulla cittadinanza: «Non si regala, si merita. Chi vuole diventare italiano deve abbracciare la nostra cultura e i nostri valori».

Ha sottolineato i risultati occupazionali raggiunti: «Siamo al massimo storico: 24 milioni di occupati a tempo indeterminato. Il problema non è il lavoro, ma come gestire una crescita che sia sostenibile e nostra, non imposta da Bruxelles». E sull’immigrazione: «Chi entra illegalmente non può essere una risorsa. Basta ipocrisie. C’è un legame tra immigrazione clandestina e criminalità. L’8% della popolazione è responsabile del 50% dei furti, secondo il ministero dell’Interno».

Infine, ha affrontato i temi internazionali. Sulla guerra in Ucraina: «L’Ucraina non può vincere senza l’intervento diretto della Nato, che sarebbe un disastro globale. Le sanzioni non hanno funzionato, l’Europa si sta solo indebolendo». A proposito del conflitto in Medio Oriente: «Dal fiume al mare significherebbe cancellare Israele dalla mappa». In sala anche Riccardo Barbisan, segretario regionale della Lega, che ha dichiarato: «Può essere un valore aggiunto per il Veneto».