Sondaggi 2025, Fratelli d’Italia in testa, Pd in crescita, crolla la fiducia nella politica
Dopo il flop referendario, Fratelli d’Italia resta primo partito. Il Pd guadagna consensi, ma cresce l’astensione: quasi metà degli italiani non voterebbe.
Meloni resta in testa, ma l’astensione avanza
La stagione referendaria appena conclusa, segnata dal mancato raggiungimento del quorum, ha lasciato il segno più nella sfiducia generale che nei risultati concreti. A fotografare gli equilibri attuali è l’ultimo sondaggio Only Numbers condotto da Alessandra Ghisleri per Porta a Porta il 9 giugno, primo rilevamento dopo il fallimento delle consultazioni popolari.
Al vertice resta Fratelli d’Italia, che sale al 30,7%, con un incremento dello 0,6% rispetto alla precedente rilevazione del 26 maggio. Il partito di Giorgia Meloni consolida così la propria posizione di forza, intercettando non solo l’elettorato tradizionalmente di destra, ma anche una parte dei delusi dagli altri schieramenti. Le tensioni sociali e la disaffezione generale non sembrano intaccarne il consenso.
Pd in rimonta, M5S e Forza Italia stabili, Lega in calo
Il Partito Democratico guadagna l’1,1% e si attesta al 23,2%, accorciando il divario con la destra. Per Elly Schlein è un segnale di fiducia, nonostante le critiche interne per la gestione dei referendum sul lavoro. Il partito si conferma così la principale forza d’opposizione.
Resta stabile il Movimento 5 Stelle al 12,1%, incapace di allargare il proprio bacino elettorale. Situazione simile per Forza Italia, ferma al 9%, che mantiene un ruolo nel centrodestra ma senza segnali di rilancio. La Lega, invece, perde lo 0,1% e scende all’8,8%, confermando la progressiva marginalizzazione del partito guidato da Matteo Salvini.
Anche Alleanza Verdi e Sinistra perde un decimale, arrivando al 6%, senza riuscire a capitalizzare l’impegno profuso nelle battaglie ambientali e sociali.
Cresce la sfiducia: quasi un elettore su due resta a casa
Nel fronte centrista la situazione resta critica: Azione è stabile al 3%, mentre Italia Viva scende al 2,7%. +Europa, nonostante la visibilità del referendum sulla cittadinanza, cala al 2,3%. In calo anche Noi Moderati, al 1,1%. La somma di questi numeri conferma la frammentazione e la debolezza di un’area che fatica a costruire una terza via credibile.
L’aspetto più rilevante del sondaggio riguarda però gli astenuti e gli indecisi, che salgono all’48,5%, con un aumento dell’1,1%. È un dato che evidenzia il distacco crescente tra cittadini e politica. Il mancato raggiungimento del quorum referendario appare come sintomo e causa di una sfiducia diffusa, che rischia di svuotare ulteriormente la partecipazione democratica.
Dal punto di vista delle coalizioni, il centrodestra guadagna lo 0,4% e si attesta al 49,4%, mentre il cosiddetto campo largo (Pd, M5S, Avs e +Europa) raggiunge il 46,3%. Inclusa Azione, la percentuale sale al 49,3%, a un soffio dalla maggioranza. Tuttavia, si tratta di scenari teorici, condizionati da alleanze ancora tutte da costruire.