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Si tuffa per salvare due turisti e muore a 16 anni: la coppia dopo il salvataggio si dilegua

Un ragazzo si tuffa per soccorrere due turisti in difficoltà in mare e perde la vita. La coppia è andata via ed è ora irreperibile.

Il tentativo di salvataggio in una zona vietata alla balneazione

Nel pomeriggio di sabato, un giovane di 16 anni, Aymane Ed Dafali, ha perso la vita nel tentativo di soccorrere due persone in difficoltà in mare. L’episodio è avvenuto nei pressi del canale Logonovo, tra Lido degli Estensi e Lido Spina, in una zona vietata alla balneazione a causa delle forti correnti e del fondale irregolare.

Secondo quanto riferito da due bagnini in servizio, la coppia – un ragazzo e una ragazza tra i 20 e i 30 anni – si trovava in acqua dove non era consentito fare il bagno. I due avrebbero cominciato ad annaspare, trascinati dalla corrente. Il bagnino Filippo Barillari ha spiegato: «Un uomo e una donna erano in difficoltà nel canale, probabilmente trascinati dalla corrente in una zona dove non toccavano. Il mio collega è subito intervenuto con il pattino. Poco dopo, un pedalò con a bordo alcuni ragazzi era nelle vicinanze, e uno di loro si è tuffato per aiutarli. Purtroppo è finito sott’acqua e non è più riemerso».

Il ragazzo che si è tuffato era Aymane, in compagnia di tre amici. Uno di loro, munito di salvagente, ha tentato a sua volta di intervenire, riuscendo però a tornare a riva in sicurezza. La Capitaneria di Porto ha ascoltato i testimoni nella serata stessa per chiarire la dinamica dell’accaduto.

I due turisti sono spariti dopo il salvataggio

Il secondo bagnino, Moreno Uggeri, ha dichiarato di essere riuscito a trarre in salvo i due turisti e di essersi subito immerso nuovamente per cercare il ragazzo disperso. Tuttavia, al termine dell’intervento, la coppia soccorsa si era già allontanata dal luogo dell’incidente e risulta al momento irreperibile. Non è chiaro se i due si siano allontanati per paura o inconsapevoli della tragedia che si era appena consumata. La loro testimonianza è ritenuta fondamentale per chiarire tutti gli aspetti dell’episodio, ma non risulta ancora acquisita dalla Procura di Ferrara, che coordina le indagini.

Il dolore della famiglia: «Era un ragazzo tranquillo e felice»

Il padre del giovane, Abderrohim Ed Dafali, bracciante agricolo, è giunto sul posto sabato sera da Rovigo. Intervistato dal Tgr Rai Veneto, ha ricordato il figlio con parole semplici: «Era un ragazzo sempre felice, tranquillo, bravo». La salma del sedicenne si trova ora all’ospedale di Cona, in attesa delle decisioni del magistrato. La Procura valuterà nella giornata di lunedì se procedere con l’autopsia.