Bari & Puglia cronaca

Uccisa a colpi d’ascia dal figlio 21enne, il commento del ragazzo un anno fa su un femminicidio: “Violento? No, solo vivace”

Arrestato a Racale per l’uccisione della madre Teresa Sommario, il 21enne aveva rilasciato dichiarazioni pubbliche su un caso di violenza contro una donna nel 2024.

Accusato di aver ucciso la madre: arrestato Filippo Manni

Filippo Manni, 21 anni, è stato arrestato con l’accusa di aver ucciso la madre, Teresa Sommario, 52 anni, all’interno dell’abitazione di famiglia a Racale, in provincia di Lecce. Secondo quanto ricostruito, la donna sarebbe stata colpita mortalmente con un’ascia da boy scout. Il giovane è stato fermato dai carabinieri e trasferito in carcere, dove si trova attualmente in attesa dell’interrogatorio di convalida, fissato per la giornata di giovedì 19 giugno 2025.

Le indagini sono in corso per ricostruire con precisione la dinamica dei fatti. Al momento, non risultano essere emersi precedenti episodi di violenza domestica formalmente segnalati. Sul caso sta procedendo la Procura, che ha disposto accertamenti medico-legali e verifiche tecniche sulla scena del delitto.

La vittima, Teresa Sommario, era l’ex moglie di Daniele Manni, attuale assessore del Comune di Racale. La donna era molto conosciuta nel contesto locale. In seguito all’arresto, il livello di sorveglianza nei confronti del giovane detenuto è stato innalzato per motivi precauzionali.

Un anno fa commentava un altro caso di violenza sulle donne

Il nome di Filippo Manni era già comparso in un contesto mediatico un anno fa, durante una trasmissione della Rai, quando aveva commentato un episodio di violenza avvenuto a Lecce nel giugno 2024. Si trattava del tentato femminicidio di una giovane donna, accoltellata dal fidanzato Giuseppe Proce, poi condannato a 9 anni e 11 mesi di reclusione.

Durante l’intervista, Manni aveva dichiarato: “Tutto inaspettato, c’era un bagno di sangue. Era una ragazza molto fragile e tranquilla. Lui era molto vivace”. Le sue parole, pronunciate davanti alle telecamere, erano state riportate come testimonianza diretta da chi conosceva l’ambiente in cui era avvenuto l’aggressione.

A distanza di un anno, lo stesso Manni si trova al centro di un’indagine per omicidio aggravato.