Immunità a rischio per Salis, la deputata chiede aiuto ai colleghi, “Mi vogliono di nuovo in carcere, difendete la libertà”
La deputata europea si rivolge ai colleghi per scongiurare la revoca dell’immunità richiesta dall’Ungheria: “Non sulla mia pelle, difendete la democrazia”.
La posizione di Ilaria Salis e il rischio di revoca dell’immunità
Si avvicina una data cruciale per Ilaria Salis, la neoeletta eurodeputata di Alleanza Verdi Sinistra, che potrebbe vedere revocata la propria immunità parlamentare a seguito della richiesta avanzata dalle autorità ungheresi. La decisione, attesa entro la fine di giugno, consentirebbe al governo guidato da Viktor Orbán di riavviare il processo penale a carico della parlamentare, accusata di “lesioni potenzialmente mortali” per fatti avvenuti a Budapest.
Secondo quanto trapelato, l’orientamento del Parlamento europeo sembrerebbe favorevole alla revoca, esponendo Salis al rischio di una nuova carcerazione dopo oltre sedici mesi già trascorsi in detenzione preventiva in condizioni da lei denunciate come “inumane”.
L’appello sui social: “Non piegatevi all’autoritarismo”
Nel tentativo di influenzare il voto dei colleghi europarlamentari, Ilaria Salis ha diffuso un video appello diretto, pubblicato sulle sue pagine social. «Esattamente un anno fa – grazie alla solidarietà e al voto di migliaia di persone sinceramente democratiche e antifasciste – tornavo finalmente in Italia, dopo oltre sedici mesi di detenzione preventiva in condizioni disumane e degradanti, inflitta dallo Stato più autoritario d’Europa», ha ricordato.
Nel filmato, la parlamentare ha definito il procedimento nei suoi confronti come una “vendetta” politica più che un atto di giustizia, sottolineando la natura repressiva del governo ungherese. «Ripensare a quel giorno suscita ancora oggi un potente turbinio di emozioni: gioia, sollievo, gratitudine. Non vi sarò mai abbastanza riconoscente: con il vostro impegno e la vostra passione per la libertà e la giustizia, siete stati voi a rendere possibile quel ritorno, erigendo una vera e propria barricata popolare e democratica contro la volontà di persecuzione di un tiranno connivente con i nuovi fascismi».
“La mia libertà è di nuovo sotto attacco”
Salis ha ribadito di sentirsi nuovamente minacciata a causa della richiesta ungherese, che a suo dire non rappresenta giustizia ma repressione politica. «Oggi, un anno dopo, la mia libertà – e la vittoria che abbiamo conquistato insieme – è di nuovo sotto attacco, con l’imminente voto sulla revoca della mia immunità richiesta dal regime ungherese».
Nel post a corredo del video, Salis ha lanciato un messaggio chiaro e diretto ai colleghi del Parlamento europeo: «L’Europa non si pieghi all’autoritarismo. Non collabori. Non sia complice della “democrazia illiberale” di Orbán. Non sulla mia pelle. Non dopo tutto quello che ho già subito».