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Vannacci attacca l’Ue: “Assurdo alzare le spese militari, serve abbassare i costi dell’energia”

Il generale critica i nuovi target Nato e accusa l’Europa di aver distrutto l’industria pesante: “Serve una svolta economica, non il riarmo”.

“Portare la spesa militare al 5% è una follia”

Il generale Roberto Vannacci, appena nominato vicesegretario della Lega da Matteo Salvini, ha criticato duramente la strategia europea e atlantica sul riarmo, in un’intervista concessa al quotidiano Il Foglio. Secondo l’ufficiale, i nuovi obiettivi di spesa per la Difesa avanzati dalla Nato sarebbero irrealistici e dannosi. «E allora perché non il 10 per cento? Sembra di giocare al Lotto», ha dichiarato Vannacci, contestando l’ipotesi di aumentare gli investimenti fino al 3,5 o 5 per cento del PIL.

Rivolgendosi a Kaja Kallas e a Ursula von der Leyen, il generale ha definito questa strategia «una cosa folle», soprattutto in un contesto di scarsa competitività economica. «È assurdo incrementare la spesa se non si fa diminuire prima il costo di energia e materie prime. L’Europa non è assolutamente competitiva, e non solo nel settore bellico, ma in tanti ambiti».

“L’Europa ha desertificato l’industria pesante”

Per Vannacci, la responsabilità della crisi industriale europea sarebbe da ricondurre alle politiche adottate a partire dal 2006-2007. «Le scellerate politiche dell’Unione europea, a trazione socialdemocratica, hanno imposto il Green Deal, desertificando il continente dal punto di vista siderurgico e metallurgico. L’industria pesante è stata delocalizzata. In questa situazione paghiamo le materie prime, l’energia e i metalli molto di più rispetto ai nostri presunti avversari».

Il generale propone una strategia diversa: «Facciamo scendere il prezzo dell’energia, in questo modo avremmo una capacità maggiore di spesa, senza aumentare gli investimenti. L’ha detto anche l’ex premier Mario Draghi, non io. Bisogna fare la pace tra Russia e Ucraina, cosa che l’Europa non vuole fare. L’unico che ne parla è Trump. E poi occorre ricominciare a importare materie prime e una buona parte dell’energia da Mosca, che ha prezzi a buon mercato».

“La Nato non impone nulla, difendiamo gli interessi nazionali”

Secondo Vannacci, la questione dell’aumento della spesa militare è spesso distorta: «La Nato non impone nulla. Il target del 2 per cento è stato proposto nel 2008 e confermato nel 2014. Le nazioni hanno deciso di aderirvi. Ma ancora ci sono svariati stati che non lo hanno raggiunto. Addirittura la Spagna ha detto chiaramente che avrà un’agenda diversa».

Il vicesegretario della Lega ribadisce che ogni paese deve valutare autonomamente le proprie possibilità: «A prescindere da quello che verrà indicato all’Aia, poi l’Italia dovrà fare i conti con la propria situazione. E vorrei ricordare che le forze armate servono a difendere gli interessi nazionali, non quelli della Nato o dell’Ue».

Pur riconoscendo l’efficacia dell’Alleanza, Vannacci propone un approccio diverso: «Funziona benissimo, è l’unica alleanza politico-militare efficace negli ultimi 80 anni, e le cose che vanno bene bisogna continuare a farle andare. Quello che dovremmo fare, come italiani e come europei, è assumere dei ruoli di maggiore responsabilità nell’ambito della Nato».