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Sondaggi 2025, FdI in testa, il Pd accorcia le distanze, frenata M5S, calo FI e Lega

Il partito di Meloni resta primo nei sondaggi, ma il Pd cresce dopo il referendum. In calo Lega, Forza Italia, M5s e Azione.

Fratelli d’Italia in testa, ma il Pd torna a crescere

Secondo l’ultima rilevazione Supermedia YouTrend/Agi, elaborata sulle intenzioni di voto della settimana, Fratelli d’Italia si conferma il primo partito con il 30,2% dei consensi. Una lieve crescita dello 0,2% che consolida la posizione di Giorgia Meloni alla guida del panorama politico nazionale. Tuttavia, si riduce il divario con il Partito Democratico, che guadagna un punto percentuale e si attesta al 23%, accorciando le distanze rispetto al partito di maggioranza relativa.

Il risultato arriva a pochi giorni dal referendum su lavoro e cittadinanza, in cui il centrosinistra ha subito una battuta d’arresto sul piano politico, non avendo raggiunto il quorum. Nonostante ciò, il dato positivo del Pd segnala una tenuta elettorale che rafforza la posizione della segretaria Elly Schlein.

Movimento 5 Stelle in calo, frenata per Lega e Forza Italia

Il Movimento 5 Stelle perde lo 0,3% e scende al 12,2%, confermandosi comunque terzo partito. In calo anche le due formazioni del centrodestra alleate di Meloni: Forza Italia, guidata da Antonio Tajani, registra un leggero calo dello 0,1% e si ferma all’8,9%, mentre la Lega di Matteo Salvini scende all’8,4%, con una perdita dello 0,3%.

La distanza tra i due partiti si riduce a meno di mezzo punto, segnalando un equilibrio interno al centrodestra sempre più instabile, con Fratelli d’Italia che continua a dominare la coalizione.

Azione giù al 3,1%, stabili Iv, +Europa e Verdi-Sinistra

Tra le forze minori, perde terreno Azione di Carlo Calenda, che scende al 3,1%, con una flessione di quasi mezzo punto. Stabili invece Italia Viva al 2,5% e +Europa all’1,8%, così come Noi Moderati di Maurizio Lupi, che registra un lieve calo fino all’1%.

Invariato il dato per Alleanza Verdi e Sinistra, che resta al 6,3%, mantenendo la stessa percentuale già rilevata nel monitoraggio del 22 maggio. La stabilità dell’area rosso-verde conferma una base elettorale solida, seppur minoritaria, all’interno del campo progressista.