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Trump ordina attacco contro siti nucleari iraniani e poi: “Ora, o pace subito o il prossimo passo sarà più duro”

Dopo un’offensiva mirata a tre siti nucleari in Iran, Trump avverte: “Operazione riuscita, ma pronti a nuovi raid se non si troverà la pace”

Raid Usa in Iran, Trump annuncia la distruzione di tre siti nucleari

Il presidente Donald Trump ha annunciato un attacco militare contro tre siti nucleari in Iran, dichiarando la distruzione degli impianti come un “successo militare spettacolare”. Nel suo discorso alla nazione dalla Casa Bianca, Trump ha affermato che l’offensiva aveva l’obiettivo di “eliminare le capacità di arricchimento dell’uranio di Teheran” e che “gli impianti chiave sono stati completamente distrutti”. Il presidente ha poi avvertito che “se non si giungerà a una pace rapida, gli Stati Uniti colpiranno nuovamente, con precisione, velocità e abilità”.

L’azione è stata compiuta contro tre siti considerati strategici: Fordow, Natanz e Isfahan. Secondo quanto comunicato dal presidente in un post su Truth Social, l’attacco è stato effettuato con “un carico completo di bombe” e tutti gli aerei coinvolti sono rientrati senza subire danni. “Congratulazioni ai nostri grandi guerrieri americani. Nessun altro esercito avrebbe potuto farlo”, ha scritto Trump. Il segretario alla Difesa Pete Hegseth terrà una conferenza stampa per fornire ulteriori dettagli sull’operazione.

La risposta iraniana e le reazioni internazionali

La reazione da parte dell’Iran è stata immediata. I Guardiani della Rivoluzione hanno dichiarato che “la guerra è iniziata”, mentre la televisione di Stato ha definito ogni cittadino o militare americano presente nella regione come un “obiettivo legittimo”. Il portavoce del centro per la gestione delle crisi della provincia di Qom ha confermato che l’area del sito nucleare di Fordow è stata colpita dopo l’attivazione del sistema di difesa aerea. Simili segnalazioni sono arrivate anche da Isfahan e Natanz.

Un funzionario israeliano ha riferito che Israele era stato informato preventivamente dell’attacco americano. Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha elogiato la decisione di Trump, definendola “coraggiosa” e in grado di “cambiare la storia”. In un video in inglese, ha affermato: “Io e Trump diciamo spesso: prima la forza, poi la pace”.

Secondo i media americani, tra cui il New York Times e Fox News, l’attacco sarebbe stato coordinato dalla Situation Room con la partecipazione del direttore della CIA John Ratcliffe e del segretario di Stato Marco Rubio. Le forze armate statunitensi avrebbero utilizzato sei bombe “bunker buster” GBU-57 MOP per colpire Fordow. La CNN ha riferito che l’amministrazione americana non intende, al momento, procedere con ulteriori azioni militari e punta a riaprire il dialogo con Teheran.

Critiche dal Congresso: “Azione incostituzionale”

Non sono mancate le reazioni critiche dal Congresso degli Stati Uniti, dove diversi parlamentari hanno sollevato dubbi sulla legittimità costituzionale dell’operazione. Il deputato repubblicano Thomas Massie ha affermato che “non è costituzionale agire in questo modo senza l’autorizzazione del Congresso”. Anche il democratico Jim Himes, membro della Commissione Intelligence, ha criticato l’iniziativa, dichiarando: “La mia attenzione a questa questione viene prima che cadano le bombe. Punto”.

Sulla stessa linea anche il senatore del Vermont, Bernie Sanders, che ha definito l’azione “gravemente incostituzionale” e ha ribadito che “solo il Congresso può portare il Paese in guerra”.

Non sono mancate, però, voci favorevoli tra i repubblicani. Il senatore Lindsey Graham ha dichiarato che “è stata la decisione giusta, il regime se lo merita”, mentre il senatore Ted Cruz ha parlato di “minaccia immediata e grave per l’America” rappresentata da un’eventuale acquisizione di armi nucleari da parte dell’Iran.