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Sondaggi 2025, Fratelli d’Italia cresce ancora, giù il PD, segnali positivi dal M5S, Lega sorpassa FI

Fratelli d’Italia stabile al comando, guadagna ancora. Il Partito Democratico arretra. Crescono Lega, M5S e Azione. Sale anche l’area del non voto.

Fratelli d’Italia oltre il 30%, PD in flessione

L’ultima rilevazione settimanale delle intenzioni di voto mostra un centrodestra in salute e un centrosinistra alle prese con nuove incertezze. Fratelli d’Italia, il partito della premier Giorgia Meloni, si conferma primo con il 30,6%, in crescita di 0,2 punti percentuali. Un dato che consolida la leadership della coalizione.

Segnali positivi arrivano anche da Movimento 5 Stelle e Lega, che guadagnano entrambe +0,1%, attestandosi rispettivamente al 12,4% e all’8,2%. Per il partito di Matteo Salvini, si tratta di un piccolo ma simbolico controsorpasso su Forza Italia, in calo al 8,1%.

In controtendenza, invece, il Partito Democratico, che perde 0,3 punti e si ferma al 23,1%. Una flessione che rischia di pesare in un momento in cui la segretaria Elly Schlein prova a prendere le distanze dalle posizioni più radicali del M5S. In calo anche Verdi e Sinistra, al 6,5% (-0,2%).

Bene Azione, ancora male Italia Viva

Tra i partiti minori, l’unica crescita significativa si registra per Azione, che guadagna +0,2%. Prosegue invece il calo di Italia Viva, che perde 0,2 punti, mentre +Europa e Noi Moderati restano stabili.

Un dato che non può essere sottovalutato riguarda l’area del non voto e degli indecisi, che cresce di un punto percentuale, segno evidente del disincanto che continua ad attraversare una larga fetta dell’elettorato.

Centrodestra in vantaggio, opposizioni divise

Lo scenario che emerge da questa nuova fotografia dell’elettorato premia la compattezza del centrodestra, con Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia che, pur con dinamiche interne altalenanti, mantengono la barra dritta.

Le opposizioni, invece, sembrano ancora lontane da una proposta comune. Il Movimento 5 Stelle si rafforza ma resta isolato, mentre il PD subisce i contraccolpi delle scelte strategiche della sua leader. Azione si muove in autonomia, Italia Viva continua a perdere terreno, e l’elettorato alternativo appare ancora frammentato.