Esplode improvvisamente l’airbag, muore donna di 37 anni
Una donna di 37 anni è morta a Reims per l’esplosione dell’airbag Takata: il ministero francese dispone il ritiro urgente di milioni di veicoli.
Tragedia a Reims riaccende l’allerta
In Francia è scattata un’operazione straordinaria di richiamo di veicoli a causa dei rischi legati agli airbag Takata, già protagonisti di un lungo caso internazionale per la loro pericolosità. L’intervento delle autorità è stato accelerato da un tragico incidente avvenuto all’inizio di giugno a Reims, dove una donna di 37 anni ha perso la vita dopo essere stata colpita da schegge metalliche causate dall’esplosione dell’airbag.
I dispositivi difettosi, prodotti dalla società giapponese Takata, fallita nel 2017, sono ancora installati su milioni di veicoli nel mondo. Il malfunzionamento è legato all’utilizzo del nitrato di ammonio, sostanza impiegata per l’innesco dell’airbag. In particolari condizioni di umidità e calore, il composto chimico può degradarsi, generando esplosioni potenzialmente letali che rilasciano frammenti metallici all’interno dell’abitacolo.
Il governo francese ordina il richiamo immediato
Martedì 24 giugno, il ministro dei Trasporti Philippe Tabarot ha annunciato il richiamo urgente di tutti i veicoli dotati di airbag Takata, a prescindere dal marchio e dall’anno di fabbricazione. La misura riguarda l’intero territorio nazionale, incluse la Corsica e le regioni d’oltremare. Il provvedimento coinvolge anche le vetture immatricolate prima del 2011.
Secondo le stime ufficiali, l’iniziativa interessa 2,5 milioni di automobili, di cui 1,7 milioni già oggetto di ordine di fermo immediato (“stop drive”). La casa automobilistica Citroën aveva anticipato la richiesta per i modelli C3 e DS3, ordinando il blocco della circolazione per tutte le vetture dotate degli airbag incriminati.
Il ministero ha comunicato che agli automobilisti interessati sarà garantito l’accesso a veicoli sostitutivi gratuiti fino alla sostituzione definitiva degli airbag. “Questa decisione dovrebbe inviare un messaggio chiaro e fermo ai produttori e, allo stesso tempo, incoraggiare i proprietari a far controllare i propri veicoli il prima possibile”, si legge nella nota ufficiale.
Decine di vittime e un’indagine legale in corso
La casa madre Stellantis, attualmente produttrice dei modelli coinvolti, ha assicurato il proprio impegno dichiarando di voler agire “rapidamente e con la massima trasparenza” per risolvere il problema e tutelare la clientela.
Secondo i dati internazionali, sarebbero almeno 35 le vittime accertate a livello globale riconducibili agli airbag Takata, mentre oltre 100 milioni di veicoli sono stati richiamati in diversi Paesi. I primi episodi si sono verificati negli Stati Uniti, ma l’attenzione si è spostata anche sull’Europa negli ultimi due anni.
Nella giornata di martedì, familiari delle vittime e legali si sono riuniti a Parigi per valutare possibili azioni giudiziarie. “Il ritmo degli incidenti sta accelerando. Da gennaio 2025 si è verificato un decesso ogni due mesi”, ha dichiarato l’avvocato Charles-Henri Coppet. “È urgente costringere i produttori a effettuare richiami e assicurarsi che vengano eseguiti correttamente, altrimenti ci saranno più morti”.