Bari, chiedeva soldi ai pazienti per le cure contro il cancro, condanna di 500mila euro della Corte dei conti all’oncologo Francesco Lorusso
Oncologo accusato di visite private abusive: la Corte dei conti chiede 500mila euro a Lorusso
L’ex primario dell’Istituto oncologico di Bari, già condannato in sede penale, dovrà rispondere anche per danno erariale e danno d’immagine alla sanità pubblica.
L’accusa della Corte dei conti
BARI – La Corte dei conti ha chiesto un risarcimento di quasi 500mila euro a Francesco Lorusso, 71 anni, ex primario oncologo dell’Istituto Tumori Giovanni Paolo II di Bari, attualmente detenuto nel carcere di Turi. Il provvedimento contabile arriva a seguito della vicenda giudiziaria che, nell’estate del 2023, aveva portato all’arresto in flagranza del medico con l’accusa di aver ricevuto denaro in nero dai pazienti per prestazioni oncologiche. Secondo quanto accertato, tra il 2019 e il 2023, il medico avrebbe eseguito oltre 200 visite private non autorizzate, in alcuni casi anche quando le cure erano già coperte dal Servizio sanitario nazionale.
Il danno contestato dalla magistratura contabile è suddiviso in due voci principali: 165mila euro riferiti alle indennità di esclusività percepite, ritenute non dovute, e circa 330mila euro come danno d’immagine arrecato alla struttura ospedaliera. Il calcolo di quest’ultima somma, come previsto dai criteri della Corte dei conti, equivale al doppio delle retribuzioni annue incassate da Lorusso per il periodo in cui ha svolto attività extraistituzionale ritenuta illecita.
L’atto di citazione e la posizione del medico
L’atto di citazione è stato notificato nei giorni scorsi al medico pugliese, ed è stato firmato dal sostituto procuratore generale Pierlorenzo Campa, con il visto del procuratore regionale Carmela De Gennaro. Lorusso, che aveva patteggiato nel 2024 una pena di cinque anni di reclusione per i fatti contestati in ambito penale, si trova attualmente ancora in custodia cautelare.
Il procedimento contabile si concentra sul danno arrecato all’immagine dell’istituto barese, che era finito al centro dell’attenzione mediatica nazionale. La vicenda, infatti, aveva generato ampio clamore, venendo rilanciata da numerosi organi di stampa e programmi televisivi. Secondo la Procura della Corte dei conti, questo ha comportato una lesione della fiducia pubblica nei confronti del sistema sanitario, configurando un danno patrimoniale che ora si tenta di recuperare.
Il procedimento rientra nelle iniziative con cui la magistratura contabile mira a sanzionare comportamenti che violano il principio di buon andamento e trasparenza dell’amministrazione pubblica, specialmente in ambiti delicati come la sanità.
L’ex primario dell’Istituto oncologico di Bari, già condannato in sede penale, dovrà rispondere anche per danno erariale e danno d’immagine alla sanità pubblica.
L’accusa della Corte dei conti
BARI – La Corte dei conti ha chiesto un risarcimento di quasi 500mila euro a Francesco Lorusso, 71 anni, ex primario oncologo dell’Istituto Tumori Giovanni Paolo II di Bari, attualmente detenuto nel carcere di Turi. Il provvedimento contabile arriva a seguito della vicenda giudiziaria che, nell’estate del 2023, aveva portato all’arresto in flagranza del medico con l’accusa di aver ricevuto denaro in nero dai pazienti per prestazioni oncologiche. Secondo quanto accertato, tra il 2019 e il 2023, il medico avrebbe eseguito oltre 200 visite private non autorizzate, in alcuni casi anche quando le cure erano già coperte dal Servizio sanitario nazionale.
Il danno contestato dalla magistratura contabile è suddiviso in due voci principali: 165mila euro riferiti alle indennità di esclusività percepite, ritenute non dovute, e circa 330mila euro come danno d’immagine arrecato alla struttura ospedaliera. Il calcolo di quest’ultima somma, come previsto dai criteri della Corte dei conti, equivale al doppio delle retribuzioni annue incassate da Lorusso per il periodo in cui ha svolto attività extraistituzionale ritenuta illecita.
L’atto di citazione e la posizione del medico
L’atto di citazione è stato notificato nei giorni scorsi al medico pugliese, ed è stato firmato dal sostituto procuratore generale Pierlorenzo Campa, con il visto del procuratore regionale Carmela De Gennaro. Lorusso, che aveva patteggiato nel 2024 una pena di cinque anni di reclusione per i fatti contestati in ambito penale, si trova attualmente ancora in custodia cautelare.
Il procedimento contabile si concentra sul danno arrecato all’immagine dell’istituto barese, che era finito al centro dell’attenzione mediatica nazionale. La vicenda, infatti, aveva generato ampio clamore, venendo rilanciata da numerosi organi di stampa e programmi televisivi. Secondo la Procura della Corte dei conti, questo ha comportato una lesione della fiducia pubblica nei confronti del sistema sanitario, configurando un danno patrimoniale che ora si tenta di recuperare.
Il procedimento rientra nelle iniziative con cui la magistratura contabile mira a sanzionare comportamenti che violano il principio di buon andamento e trasparenza dell’amministrazione pubblica, specialmente in ambiti delicati come la sanità.