“Vergognati”, Di Battista attacca Meloni: “Hai le mani sporche di sangue”

Dopo mesi di silenzio, la premier definisce “inaccettabili” gli attacchi di Israele a Gaza. Ma il commento più apprezzato è quello durissimo di Alessandro Di Battista

Le parole della premier dopo l’attacco alla chiesa di Gaza

Dopo 649 giorni dall’inizio dell’offensiva israeliana su Gaza, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha pubblicato sui suoi canali social una netta condanna dei “raid israeliani su Gaza” e degli “attacchi contro la popolazione civile che Israele sta portando avanti da mesi”, aggiungendo che “nessuna azione militare può giustificare un tale atteggiamento”. Una posizione mai espressa finora con tale chiarezza da parte della premier.

Il post arriva all’indomani del bombardamento da parte dell’Idf alla chiesa della Sacra Famiglia, l’unica comunità cattolica nella Striscia, dove vive padre Gabriel Romanelli, sacerdote argentino rimasto ferito. Proprio padre Romanelli era in contatto diretto con papa Francesco, che, secondo fonti vaticane, lo chiamava regolarmente per essere aggiornato sulla situazione.

L’attacco alla chiesa e la reazione pubblica: spicca Di Battista

Nonostante i tre milioni di follower della presidente su Facebook, il post in questione ha raccolto poco più di 23mila like. A colpire però è il successo di un commento sotto il post: quello di Alessandro Di Battista, che ha superato i 20mila like in poche ore, attirando l’attenzione su una posizione durissima e senza sconti nei confronti di Meloni.

Vergognati. Dopo 60.000 morti civili hai trovato la parola. Vigliacca, vergognati”, scrive l’ex parlamentare M5s, oggi attivista e fondatore del movimento Schierarsi, da tempo impegnato a denunciare quella che definisce “una strage sistematica” a Gaza. Di Battista ha organizzato un mese fa una manifestazione a Roma che ha visto scendere in piazza oltre 15mila persone contro il “genocidio palestinese”.

Nel suo lungo commento, Di Battista accusa Meloni di ipocrisia: “Ieri hai fatto votare l’Italia contro le sanzioni a Israele e contro lo stop all’accordo Ue-Israele. Ora trovi la voce solo perché hanno colpito una parrocchia. La Storia non ti assolverà mai”. Un messaggio durissimo, condiviso anche su Instagram, dove l’attivista da settimane pubblica immagini scioccanti della guerra, taggando direttamente la premier con un appello: “Una donna, madre, cristiana non può tacere davanti a questo”.

Il dibattito cresce: opinione pubblica più vicina alla Palestina

Secondo i più recenti sondaggi, cresce in Italia il numero di cittadini che si dichiarano contrari alla linea filo-israeliana e chiedono un cessate il fuoco immediato, con una crescente sensibilità verso le vittime civili, in particolare bambini e neonati. Il mutamento dell’opinione pubblica sembra spingere anche alcune forze politiche a rivedere posizioni espresse finora con prudenza.

Il post di Giorgia Meloni, pur rompendo un silenzio durato quasi due anni, è stato letto da molti osservatori come tardivo e condizionato dall’attacco a un simbolo del cristianesimo. In rete, molti utenti hanno evidenziato come le parole della premier siano arrivate solo dopo il bombardamento di una chiesa cattolica e non, ad esempio, dopo i precedenti attacchi a ospedali o scuole.

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