Il generale attacca l’Unione Europea e la presidente della Commissione: “Il clima è cambiato, presto potreste andare a casa”. Critiche anche a Schlein e Conte.
Lettera esplosiva: “Game over per l’Europa della percezione”
Roberto Vannacci, eurodeputato della Lega, non arretra dopo le critiche ricevute nei giorni scorsi, neppure dopo l’attacco della presidente di Noi Moderati, Mara Carfagna. In una lunga lettera pubblicata su Il Tempo, il generale affonda contro l’Unione Europea, accusando direttamente la presidente della Commissione Ursula von der Leyen e le forze politiche progressiste, inclusi Elly Schlein e Giuseppe Conte.
Nel mirino il bilancio europeo 2027–2034, recentemente respinto dalla Germania e dalla Paesi Bassi. «Non si tratta di un incidente occasionale», scrive Vannacci, «ma del sintomo di una grave disconnessione tra i sogni di Bruxelles e i bisogni reali dei cittadini europei».
Secondo il generale, la presidente della Commissione avrebbe tentato di “imporre una narrazione” attraverso una “operazione psicologica” basata su una campagna di affissioni murali a favore dell’aumento di bilancio. «Credo le sia andata male», afferma, aggiungendo: «Continuano a vivere di percezione rifiutandosi di poggiare i piedi per terra».
Accuse a Schlein, Conte e all’Ue: “Sovranità ceduta, agricoltura ignorata”
Nel testo, Vannacci accusa le “sinistre europee” di voler “cedere quel poco di sovranità che ci è rimasta”, includendo esplicitamente Schlein e Conte. Si scaglia poi contro le politiche della Commissione sul caro vita, la crisi abitativa e il Green Deal.
«La risposta di Bruxelles? Una commissione per il diritto alla casa, un carrozzone burocratico». A proposito della transizione ecologica, il generale critica l’impatto sulle imprese: «Il Green Deal è un peso insostenibile per automotive, PMI e agricoltura. Le piccole aziende sono schiacciate dalla burocrazia, mentre i fondi sono insufficienti».
Attacchi anche ai tagli alla PAC, che aggraverebbero, secondo Vannacci, la situazione degli agricoltori già messi a dura prova.
“Von der Leyen è una sanguisuga, il clima è cambiato”
Il passaggio più duro è riservato proprio alla presidente della Commissione. «Lei, da brava sanguisuga, vuole più denari, più risorse, più fondi». Il generale conclude con un avvertimento politico: «Il clima è cambiato: la possibilità di mandare a casa lei e il suo entourage si fa sempre più concreta. E noi lavoriamo alacremente».
Nel finale, Vannacci denuncia anche «l’aumento del debito europeo» e fa riferimento alla presunta «islamizzazione del continente», invocando «un ritorno alle priorità reali dei cittadini».