Ghisleri: “Pier Silvio Berlusconi possibile volto del centrodestra al Nord”

La sondaggista avverte che l’astensione è il vero problema politico e ipotizza Pier Silvio Berlusconi come possibile volto forte del centrodestra al Nord.

Centrosinistra senza numeri solidi e astensione record

Durante l’ultima puntata di In Onda su La7 dell’11 luglio, la sondaggista Alessandra Ghisleri ha smorzato l’entusiasmo del centrosinistra dopo la Supermedia di YouTrend, che segnalava un possibile sorpasso sul centrodestra. La ricercatrice ha chiarito che il dato “non rappresenta una coalizione compatta”, spiegando: “In quel dato viene incluso Carlo Calenda come parte integrante del Terzo Polo, ma di fatto Calenda non è affiancabile né a Giuseppe Conte né a Matteo Renzi. È un errore pensare a un blocco unico”.
Ghisleri ha evidenziato il problema principale: l’astensione. “Non dimentichiamo un dato allarmante: un cittadino su due non vota. La metà della popolazione avente diritto non va alle urne. Non trova un punto di riferimento, non ha voglia o fiducia. Questo è il vero problema”.

Centrodestra e il nodo del Nord: spunta l’ipotesi Pier Silvio Berlusconi

Analizzando le difficoltà del centrodestra nelle regioni settentrionali, la sondaggista ha parlato della “mancanza di volti forti al Nord”, ricordando come storicamente Forza Italia nasca proprio in quell’area. In questo contesto, è stato evocato il nome di Pier Silvio Berlusconi come possibile figura di riferimento.
Secondo Ghisleri, la sua eventuale discesa in politica avrebbe alcuni vantaggi: “Ha un cognome che evoca libertà, imprenditorialità e carisma. E gode anche di una potente forza mediatica e finanziaria”. Tuttavia, ha avvertito dei limiti concreti: “Manca di esperienza politica. Le persone ti devono eleggere per quello che sei. Serve carisma e appeal elettorale”.

Rischio conflitto d’interessi e opposizioni in allarme

La sondaggista ha sottolineato anche i potenziali problemi di un ingresso in politica di Pier Silvio Berlusconi, a partire dal conflitto d’interessi: “Se un Berlusconi di Mediaset entrasse in politica, le opposizioni si metterebbero subito sul chi va là. Sarebbe inevitabile”.
Infine, Ghisleri ha lanciato un avvertimento a chi immagina un centrosinistra in crescita: “Parliamo di tendenze medie, non di numeri reali che fotografano una coalizione coesa. È un’illusione che può costare cara”.

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