Tuffo fatale a Polignano, addio al 23enne Francesco Aronica promessa del football americano

Promessa del football americano, il giovane catanese Francesco Aronica ha perso la vita dopo un tuffo dalla Lama Monachile durante una vacanza in Puglia.

Il tuffo fatale alla Lama Monachile

Una vacanza spensierata in Puglia si è trasformata in tragedia per Francesco Aronica, 22 anni, originario di Catania e giocatore degli Elephants, storica squadra di football americano. Il giovane, conosciuto da tutti come “Ciccio”, si trovava ieri pomeriggio a Polignano a Mare, in compagnia di amici, quando ha deciso di lanciarsi dal celebre sperone di roccia della Lama Monachile, simbolo della città e meta di migliaia di turisti. Il tuffo da circa sei metri si è rivelato fatale: inizialmente si era ipotizzato un malore, ma alcuni testimoni hanno raccontato che il ragazzo avrebbe urtato la testa contro le rocce prima di cadere in acqua, perdendo i sensi. I soccorsi sono stati immediati, ma il giovane è giunto all’ospedale di Monopoli in arresto cardiaco. Poco dopo i medici ne hanno dichiarato il decesso.

Dai social al dramma

Solo poche ore prima della tragedia, Francesco aveva pubblicato sui social uno scatto suggestivo della baia, affollata come sempre da turisti e bagnanti. Una foto che oggi resta come ultimo ricordo di una giornata che avrebbe dovuto essere di festa. L’impatto con le rocce ha reso inutili i tentativi di rianimazione dei sanitari, che non hanno potuto far altro che constatare la morte del giovane atleta. La notizia si è diffusa rapidamente, lasciando attoniti gli amici che erano con lui e quanti lo conoscevano.

Il dolore di Catania e del football

La città di Catania e il mondo del football americano sono sotto shock. La società degli Elephants ha espresso cordoglio, ricordandolo come un ragazzo pieno di entusiasmo, con la passione per lo sport e la voglia di emergere. I compagni di squadra lo descrivono come un giovane allegro, sempre pronto a sostenere gli altri e a vivere intensamente. Il suo sogno di crescere nello sport e nella vita è stato spezzato troppo presto, lasciando un vuoto incolmabile tra chi lo ha conosciuto.

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