Si diploma in ospedale ma la leucemia lo porta via: Jacopo muore a soli 19 anni

Il giovane sognava di studiare ingegneria per curare la leucemia. Si è diplomato in ospedale a giugno, ma la malattia non gli ha lasciato scampo.

Il sogno spezzato di Jacopo

La comunità di Marzocca si stringe attorno alla famiglia di Jacopo Casci Ceccacci, il 19enne morto di leucemia mercoledì al Bambino Gesù di Roma, dove era ricoverato. Oggi alle 21.15, il parroco don Emanuele guiderà un momento di preghiera, mentre domani alle 16 celebrerà i funerali nella chiesa parrocchiale.
Jacopo, nonostante la malattia, continuava a sognare il futuro. La mamma, Romina Cionna, ha raccontato: «Dopo questa esperienza Jacopo stava guardando qualche facoltà che potesse prepararlo per l’ingegnerizzazione delle cellule per guarire da queste malattie. Aveva visto ingegneria ad Ancona ma la situazione è crollata dopo l’esame». In ospedale aveva partecipato a un percorso formativo sulle cellule sane e malate osservate al microscopio, esperienza che lo aveva profondamente colpito. In sua memoria, chi vorrà potrà sostenere la ricerca del professor Franco Locatelli sulla terapia Car-t presso il Bambino Gesù.

La forza negli studi e nella vita

Il 19enne non si è mai arreso, nemmeno durante i mesi più difficili. Seguiva le lezioni dalla stanza di ospedale e, quando le condizioni lo permettevano, si collegava online con i compagni della 5C del liceo scientifico Medi di Senigallia. Il 18 giugno, proprio tra le mura del reparto che era diventato la sua seconda casa, Jacopo ha sostenuto l’esame di maturità, diplomandosi. Per un momento la terapia sembrava funzionare, ma poco dopo il quadro clinico è peggiorato inesorabilmente. «Aveva così tanti sogni – ha ricordato la madre – il primo tornare da tutti i suoi amici». Per chi lo conosceva, resterà il ricordo di un ragazzo coraggioso, determinato e sempre sorridente, capace di affrontare con forza ogni prova.

Il ricordo

Il dolore per la perdita di Jacopo si è diffuso in tutta Marzocca, soprattutto tra i giovani, che lo consideravano un esempio di tenacia e resilienza. Anche l’Olimpia Marzocca, squadra di calcio in cui aveva mosso i primi passi da bambino, ha voluto ricordarlo: «Jacopo aveva mosso i primi passi nel vivaio dell’Olimpia, indossando la maglia biancoazzurra dai primi calci, per poi crescere tra i pulcini e gli esordienti. Lo ricordiamo come un ragazzo esemplare, gentile e stimato da tutti». La sua morte, avvenuta nei giorni di Ferragosto, ha gettato un’ombra di dolore su un periodo che dovrebbe essere dedicato alla gioia e alla spensieratezza.

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